(di Giacomo Pasquetti – da RietiLife Free Press) Ne ferisce più la lingua che la spada: mai proverbio potrebbe essere più azzeccato per descrivere il polverone mediatico scaturito dal Concerto del 1° Maggio. E l’intervento di Fedez ha colpito duro, tanto da costringere la Rai a prendere le distanze dalle affermazioni del noto artista. Libertà artistica e di espressione da una parte, necessità di garantire imparzialità dall’altra. Due facce di una stessa medaglia, separate da una linea sottilissima chiamata censura. Questo il tema affrontato da Nicolò Lucantoni nell’ultima puntata di “Tu che ne pensi?”, già disponibile su RietiLife Tv (montaggio di Antonio Priori).
E se i reatini intervistati da Lucantoni sono combattuti tra l’una e l’altra, chi lavora in questo settore ha le idee ben chiare e può ben spiegare le dinamiche sottese alla grande industria mediatica. È il caso di Stefano Pozzovivo, noto conduttore di Radio Subasio, che afferma: “Fedez ha una portata di primo livello, agisce su più social e può raggiungere milioni di persone. Impossibile non pensare, però, che su tutto quello che dice possa esserci un ritorno economico”. Ma si è davvero liberi di dire sempre quello che si pensa nel mondo digitale? Sara Shaimi, influencer con migliaia di follower risponde: “In linea di massima sì, nessuno lo vieta. Ma c’è l’opinione comune che l’influencer debba dare sempre il buon esempio. Per cui è rischioso esporsi come ha fatto Fedez. Bisogna fare tantissima attenzione prima di dire cosa si pensa su un argomento, a maggior ragione se lo si fa online”.
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