(da comunicato dei Carabinieri) Da qualche anno nella provincia di Rieti è in atto la caccia di selezione agli ungulati per cercare di contenere l’elevato numero di cinghiali e caprioli che spesso sono causa di incidenti stradali arrecando inoltre danni alle coltivazioni agrarie. Nonostante la caccia selettiva che contribuisce alla riduzione del numero di questi animali selvatici, ancora oggi alcuni irriducibili utilizzano mezzi non consentiti (lacci in acciaio) per la cattura e l’uccisione dei cinghiali arrecando gravi sofferenze all’animale prima della morte, senza considerare che non essendo una trappola selettiva, questa potrebbe uccidere anche specie protette, e anche per questo motivo questi strumenti sono vietati sia dalla normativa nazionale sia da convenzioni internazionali sia da direttive europee.
Per contrastare questo fenomeno i carabinieri forestali della stazione di Contigliano hanno messo in atto un’attività investigativa che ha portato all’individuazione del bracconiere. Si tratta di un residente nel comune di Contigliano che è stato denunciato all’autorità giudiziaria: nel corso dell’attività i militari hanno inoltre proceduto al sequestro di 4 lacci.
Si ricorda che è previsto l’arresto da tre mesi a un anno o l’ammenda da euro 929,62 a 2.582,28 euro per chi esercita la caccia in periodo di divieto generale, oltre all’ammenda fino a 1549,37 euro per chi esercita la caccia utilizzando mezzi vietati.
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