“Qualche notte fa, il gelo tardivo ha letteralmente distrutto i raccolti di tantissimi agricoltori. Una situazione che si era verificata l’anno scorso a fine marzo e quattro anni fa addirittura nella terza decade di aprile, ma che questa volta, per la sua intensità e, per la vastità degli areali interessati, purtroppo rimarrà nella storia della nostra agricoltura”: lo dice Remo Parenti Presidente Confagricoltura Viterbo-Rieti.
“I meno quattro gradi centigradi, meno cinque persino in maremma, i meno nove, o forse meno dieci verso Norchia, parlano da soli. Pochissime le colture che si sono salvate: danni totali per frutteti e orticole, ingenti su tutto il resto, compresi i cereali, ormai prossimi alla spigatura. Tutto ciò si sovrappone agli effetti nefasti del COVID-19, che in seguito al fermo del settore Ho.Re.Ca. ha privato molti nostri comparti dell’unico sbocco possibile. È un momento di grande difficoltà per tutti noi agricoltori, abituati da sempre agli eventi climatici avversi, ma che mai come in questi ultimi 20-30 anni abbiamo dovuto sopportare danni così frequenti e ingenti. Penso che sia il caso di prendere atto, da parte di tutti, della necessità di modificare le normative vigenti in merito, cominciando dal D.Lgs. 29-3-04 n. 102 e operando sul funzionamento, ma soprattutto sul finanziamento, del fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali. L’effetto serra non possiamo purtroppo fronteggiarlo solo con le nostre forze e ora più che mai ci è necessaria la vicinanza delle Istituzioni locali e nazionali” dice Remo Parenti Presidente Confagricoltura Viterbo-Rieti.
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