(di Federico Ducco – da RietiLife Free Press) “Se fornissero i vaccini Covid ai medici di famiglia sufficienti a vaccinare tutti i pazienti in carico, in un mese avremmo finito la campagna senza rischi né perdite di tempo visto che abbiamo la scheda con tutti i dati di ciascun paziente, e in più con un costo bassissimo”. È lo sfogo di un medico di base.
“A chi conviene aver messo in funzione una macchina così costosa e inconcludente?”. È lo sfogo raccolto da un medico di base reatino sulla campagna vaccinazioni anti Covid, per la quale sono stati chiamati a fare la loro parte proprio loro, i medici di famiglia (120 in tutto tra Rieti e provincia), il tratto di congiunzione tra i cittadini e il sistema sanitario, messi però, anche loro, a condurre questa battaglia con armi spuntate: 2 flaconi Pfizer a settimana o ogni 15 giorni per un totale di 12/14 dosi a settimana se i rifornimenti arrivano puntuali, altrimenti anche di meno, e in questi giorni i medici confermano un ritardo sugli arrivi. Latita AstraZeneca e probabilmente si aspetta di sostituirlo con il vaccino Johnson&Johnson considerato che pure la Germania ha alzato l’asticella a 60 anni per la somministrazione e non si fida di farlo ai più giovani dopo i casi di trombosi cerebrale registrati nel Paese.
Il numero delle dosi fornite ai medici di base è pressoché lo stesso di quello che ha segnato l’avvio delle somministrazioni da parte della categoria, il primo marzo scorso, quando ne vennero annunciate 20 ogni 15 giorni. Sempre dal primo marzo hanno preso il via le vaccinazioni a domicilio con Pfizer a cura dei medici di famiglia che hanno aderito al bando regionale, servizio che viene effettuato da équipe itineranti a favore delle persone con una non autosufficienza certificata e su segnalazione al numero verde 800 800 118 800.
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