“E’ difficilmente commentabile l’atteggiamento assunto dal Gruppo Intesa Sanpaolo nella gestione del piano di chiusure delle filiali che prevede, tra i tagli previsti, anche quello della sede di Cittaducale Capoluogo. A nulla, se non a conferma della follia in atto, è servito l’impegno messo in campo dalle Istituzioni a ogni livello, quello dei sindacati, dei commercianti locali e degli stessi cittadini che, in pochissime ore, hanno raccolto oltre mille firme per manifestare la propria volontà di difendere la filiale. E questa, dopo una riflessione di alcuni giorni, è stata la risposta della dirigenza: fatti gli approfondimenti del caso, la scelta è apparsa irrevocabile. Unico punto di incontro, a quanto pare, la volontà di trovare uno spazio comunale per il posizionamento di un bancomat”: lo dice Leonardo Ranalli, sindaco di Cittaducale.
“Pochino, direi, per un territorio come il nostro dove, oltre alla popolazione, insistono la Scuola dei Carabinieri Forestali con centinaia di corsisti, attività produttive di ogni tipo e un nucleo industriale in forte rilancio. Il tutto, poi, prendendo in esame il fatto che il gruppo bancario ha deciso di chiudere un ufficio, tra le altre cose di proprietà, in uno dei più grandi comuni del Cratere del Sisma Centro Italia. Sarei curioso a questo punto di capire i rapporti tra i vertici nazionali della banca, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e lo stesso commissario al sisma, Giovanni Legnini, con questi ultimi due massimi rappresentanti che tanto hanno costruito con i rispettivi governi e rappresentanti per ridare forza a chi, per colpa di una tragedia, ne aveva perduta tanta. Questa è la sensibilità del Gruppo bancario Intesa San Paolo nel nostro scenario, questo è l’atteggiamento dei dirigenti che magari, anche nel dopo terremoto, hanno fatto scena delle proprie gesta per poi spingere nel burrone chi era già in bilico. E pensare che sul sito dell’istituto campeggia ancora una pagina web dedicata alle misure prese in favore di famiglie e imprese delle aree colpite dal sisma, lascia tanta tristezza addosso. Uno sportello bancomat non potrà salvare la faccia di chi ha volutamente ha abbandonato il territorio e la nostra sfida, la mia sfida, sarà ora quella di trovare un altro istituto bancario pronto a investire a Cittaducale senza poi farsi beare per le parole, ma per i gesti” conclude il Sindaco di Cittaducale, Leonardo Ranalli.
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