Confartigianato Imprese Rieti prende le distanze da quel “gruppo” di ristoratori che, dietro qualche pseudo associazione di categoria, intendono protestare aprendo gli esercizi contravvenendo a quanto previsto dal Decreto Legge 12 marzo 2021, che ha imposto restrizioni fino a dopo Pasqua.
Confartigianato Alimentazione Rieti, per voce del Presidente Sandro Del Grande, ha inteso rendere pubblico il proprio pensiero e la posizione dei propri associati.
“La vera protesta – afferma il Presidente Sandro Del Grande – non è mai fatta per il proprio interesse, anche se questo interesse è la sopravvivenza. La vera protesta è quella dove ci perdi, quella è la protesta che si sente e che potrebbe portare risultati. Generazioni di persone hanno rinunciato agli stipendi e hanno fatto fare la fame ai figli per ottenere risultati, con mesi di scioperi, ovviamente non pagati. La vera protesta non è aprire – continua il Presidente Del Grande – contro il parere di gran parte dell’opinione pubblica che non si rende conto della situazione, perché la vive come fosse un film, dal 27 del mese al 27 del mese successivo”.
“La vera protesta – rincara Del Grande – è chiudere, andare in 100, in 1000, in 10000 all’Agenzia delle Entrate a chiudere la partita IVA, così il Paese lo regge quello che paga le tasse, il dipendente pubblico. Aprire è mendicare, chiudere è protestare, ma mi rendo conto che pochi, quasi nessuno, sarebbe disposto a perdere tutto per ottenere rispetto. Io sto alla fame e ci sto perché in vita mia non mi sono mai abbassato a niente, forse sbagliando, ma il mio amor proprio me lo impedisce. Io non mendico, quindi non apro, – conclude il Presidente di Confartigianato Alimentazione Sandro Del Grande – sono però disposto a chiudere se serve a qualcosa, altrimenti cercherò di sopravvivere secondo le regole. Le battaglie si fanno per cambiare le regole del gioco, non per giocare fuori dalle regole”.
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