“La notizia del raddoppio delle quote relative a Rieti nel nuovo Consorzio Industriale Unico del Lazio è positiva solo se letta come salvagente rispetto alla scellerata decisione di unificare tutte le aree industriali del Lazio in un unico Consorzio. Disposizione che segue l’accorpamento, fortemente sostenuto dalla Giunta Zingaretti, della Camera di Commercio di Rieti con quella di Viterbo, ancora in via di perfezionamento. Un continuo susseguirsi di commissariamenti e accorpamenti di tutti gli organismi di prossimità e di rappresentanza dei territori che davvero non trova spiegazione se non nella necessità di accentrare i centri decisionali. La vera sfida, di cui però nessuno parla, sarà invece quella di concretizzare scelte, strategie e impegni di breve, medio e lungo termine a sostegno di un’area particolarmente complessa, tanto dal punto di vista orografico quanto soprattutto sotto l’aspetto economico-produttivo, che evidentemente non ha paragoni nel Lazio. Siamo tutti consapevoli del fatto che il nostro territorio abbia dimensioni demografiche e produttive inferiori rispetto ad altre aree della Regione ma le peculiarità della provincia di Rieti meritano di essere rappresentante degnamente e fattivamente anche all’interno del nuovo Consorzio Industriale Unico. Non deve sfuggire ad alcuno, infatti, che Rieti si trova a lottare contro una desertificazione industriale eredità di decenni di spoliazione e, soprattutto, contro le difficoltà comuni alle aree interne dell’Appennino, aggravate ulteriormente dagli effetti, tutti locali, del sisma che ha sconvolto il centro Italia nel 2016. In conclusione, bene le quote stabilite per Rieti ma ciò che dovrà fare la differenza, e su cui si misurerà il reale impatto del nuovo Consorzio Unico, saranno le scelte e l’attenzione alle esigenze economiche, produttive e occupazionali del nostro territorio”: è quanto dichiara il Vicesindaco e assessore alle attività produttive del Comune di Rieti, Daniele Sinibaldi.
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