Si chiude nel migliore dei modi la partecipazione dell’Ospedale Vecchio e della Chiesa di Sant’Antonio Abate di Rieti al censimento de “I Luoghi del Cuore del FAI 2020”. Lo storico complesso reatino, sostenuto da un comitato di cittadini e dal Gruppo FAI Rieti, ha totalizzato ben 5515 voti, piazzandosi al 65° posto (e al 6° nel Lazio) in una competizione di carattere nazionale che ha coinvolto oltre 39.000 siti. Ottenuto questo importante risultato, l’obiettivo del Gruppo FAI Rieti è ora promuovere la partecipazione delle istituzioni e del comitato promotore per il recupero dell’Ospedale Vecchio e della Chiesa di Sant’Antonio Abate al bando del FAI, presentando un progetto per rendere fruibile una parte del fabbricato. Il raggiungimento di un numero abbastanza elevato di voti rappresenta una pre-condizione essenziale per avere maggiori possibilità di raggiungere questo scopo, ma la base di partenza è ora molto buona.
Il Gruppo FAI Rieti e il comitato per il recupero dell’Ospedale Vecchio e della Chiesa di Sant’Antonio Abate intendono ringraziare ancora una volta tutti i volontari, i cittadini, le associazioni e organizzazioni, le autorità e istituzioni, le testate giornalistiche e i commercianti che, durante il lungo censimento, svoltosi dal 6 maggio al 15 dicembre, hanno voluto dare il proprio contributo nella raccolta voti, nella promozione delle iniziative e nel desiderio di recuperare un luogo da troppo tempo abbandonato. Nel corso dei mesi in cui si è svolta l’iniziativa “I Luoghi del Cuore 2020”, il Gruppo FAI Rieti ha organizzato anche diverse aperture dell’ex nosocomio reatino e dell’attigua chiesa, riscontrando, nel rispetto delle norme anti-Covid, un ottimo successo in termini di visitatori.
Grande interesse, quindi, per un luogo altamente identitario non solo per la storia della città, ma anche per la storia personale di molti, che sono nati tra le mura del vecchio Ospedale, o che, in seguito, ci hanno studiato. Uno scrigno di memorie personali immenso, che merita di tornare al lustro che aveva un tempo.
«La partecipazione al decimo censimento del Fai per il nostro Luogo del Cuore ha visto il sostegno unanime di tutte le istituzioni, in primis la Regione Lazio, proprietaria del complesso monumentale, il Comune di Rieti, che ha sempre creduto nel recupero di questo bene, e la Soprintendenza del MiBACT insieme alle Università dell’Aquila e di Roma La Sapienza, che stanno già intervenendo sulla chiesa di Sant’Antonio Abate – dichiara Emanuela Varano, capogruppo del FAI Rieti – Siamo riconoscenti a tanti cittadini, soprattutto perché quello che ci ha reso più felici è stata la partecipazione attiva di chi abita nel territorio di Rieti nei mesi della campagna di raccolta voti. Tanti hanno espresso la propria preferenza per il nostro luogo, ma centinaia di persone hanno dedicato il loro tempo anche come volontari FAI per far conoscere l’Ospedale Vecchio e la monumentale Chiesa di Sant’Antonio Abate. Tra i volontari, vi sono stati molti professori delle scuole superiori con i loro studenti, decine di ragazzi di associazioni che credono nel patrimonio culturale come risorsa per il loro futuro. Archeologi, architetti, ingegneri, storici, storici dell’arte, antropologi – continua Emanuela Varano – sono poi solo alcune delle figure professionali che hanno collaborato, in pieno spirito di volontariato culturale, per proporre il recupero di questo bene. Ora è il momento delle istituzioni: molto hanno fatto, ma l’impegno maggiore da oggi sarà recuperare con nuove funzioni questo storico luogo, possibilmente creando una struttura utile alla formazione dei giovani che, per noi del FAI, restano i protagonisti indiscussi delle nostre iniziative».
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