“Alleanza per Rieti” interviene sul tema delle centrali a biomasse fissando alcuni paletti ed elencando le proprie proposte nei confronti di Comune, Provincia e Regione. «L’Associazione politico-culturale Alleanza per Rieti sta seguendo con grande attenzione l’evolversi delle vicende legate alle centrali a Biomasse, mantenendo nei riguardi delle stesse un atteggiamento contestualmente critico e costruttivo – ha scritto l’associazione in una nota – Chiariamo innanzitutto che non siamo favorevoli ad un assalto incontrollato del territorio, volto solo a cogliere il vento favorevole degli incentivi statali a scapito dell’interesse dello stesso. Questi avrebbero il solo effetto di produrre soldi per pochi e per la durata degli incentivi, salvo lasciare alla fine dell’operazione un ulteriore capannone da bonificare. Detto ciò, prendiamo anche le distanze da chi, al riguardo, si limita a fare pura demagogia, alzando barricate, senza però analizzare il quadro d’insieme e produrre soluzioni alternative».
Secondo Alleanza per Rieti, un impianto a Biomasse ha senso di esistere solo se vengono rispettati tre requisiti: «Se è supportato da una filiera corta, perché ciò consentirebbe di avere un reale bilancio di emissioni (evitando quindi il traffico di mezzi pesanti necessario per sostenerne la funzionalità) e avrebbe ripercussioni sul territorio, creando posti di lavoro nella realizzazione/gestione della materia prima. Inoltre, se è progettato per essere a vantaggio della comunità locale mediante assetti Cogenerativi e Trigenerativi, garantendo un costo dell’energia competitivo, un minor consumo di legna, pellet, gas e gasolio da parte dei privati per uso di riscaldamento ed un minor consumo di energia in estate per il raffreddamento. E infine, se l’azienda titolare dell’impianto si dota di un codice etico di trasparenza, pubblicando costantemente gli esiti delle analisi obbligatorie degli effluenti (Dlgs 152/06) e laddove possibile optare per un sistema di monitoraggio in continuo (controllo 24 ore al giorno)».
Su questi tre paletti, l’associazione è categorica: «Alleanza per Rieti non sarà favorevole ad impianti che non rispettino i tre punti di cui sopra, in quanto è evidente che non ci sarebbe vantaggio alcuno per la città, salvo che per l’imprenditore. Di contro la situazione da noi proposta porterebbe vantaggi per un’ampia fetta di cittadini. Si pensi ad esempio ad un Impianto in Assetto Cogenerativo (Genera Elettricità e Calore) o meglio ancora Trigenerativo (genera anche il freddo) che possa essere utilizzato a servizi di beni pubblici quali ad esempio l’Ospedale. Non sarebbe un vero toccasana sia per le casse della nostra malconcia sanità oltre che per il nostro territorio? Non ci si venga a dire che la caldaia dell’ospedale produce margherite e che non costa nulla!».
Alleanza per Rieti, dunque, formula le proprie proposte e richieste: «Al Comune chiediamo di far approvare l’apposito regolamento già scritto da settembre 2012, visto che questo già contempla i punti di cui sopra. Al Comune e alla Provincia chiediamo di contrastare iniziative in violazione di quanto dichiarato al presente documento. Alla Regione Lazio chiediamo che si attivi per regolamentare la materia, visto che ancora non lo ha fatto, e infine, di nuovo al Comune, chiediamo di rendere pubblici (on line sul proprio sito) i livelli di emissioni e l’eventuale risparmio sulla spesa pubblica grazie agli assetti Cogenerativi o Trigenerativi». Nella foto il capo gruppo in Comune di Alleanza per Rieti, Emanuele Donati. Foto: Emiliano Grillotti © 26 Gennaio 2013