“Due decreti ingiuntivi che certificano le ragioni dei lavoratori. E’ così che si conclude il primo round della vertenza che vede contrapposti alcuni dipendenti di Asm ai vertici della società partecipata reatina”. Lo fa sapere la Uil Trasporti Rieti e Sabina Romana.
“Ogni nodo giunge al pettine – si legge nel comunicato – il Giudice del lavoro ha infatti emesso due decreti ingiuntivi per il recupero di somme derivanti da crediti retributivi maturati ma mai percepiti dai lavoratori nostri iscritti. La vertenza trova finalmente soluzione, dopo un lungo periodo durante il quale dapprima Asm aveva disatteso gli accordi assunti con il conciliatore monocratico e poi anche quelli sottoscritti personalmente dal presidente Regnini con la Uil la scorsa estate”.
“I due provvedimenti – spiega la nota del sindacato – scaturiscono da situazioni differenti, ma unite a doppio filo dal mancato riconoscimento dei diritti sul lavoro: uno è il risultato di un demansionamento a un compito inferiore al livello professionale, l’altro è legato al mancato riconoscimento di una indennità, che invece è prevista dal contratto nazionale. In entrambe i casi Asm ne esce sconfitta”.
“Oltre al danno economico e morale subito dai lavoratori – concludono dalla Uil Trasporti – è necessario evidenziare come un contenzioso legale, peraltro a nostro avviso dall’esito scontato, generi dei costi legali e processuali a carico dell’Azienda. Stiamo parlando di spese aggiuntive a bilancio di una società che viene finanziata con le tasse dei cittadini. Per questa ragione la domanda che poniamo al Sindaco Cicchetti è la seguente: può un amministratore nominato dalla politica gestire una partecipata in questo modo, generando contenziosi come quelli appena raccontati, consumando a tal fine risorse pubbliche? Noi riteniamo di no e per questo pensiamo che sia giunto il momento che Regnini si dimetta. Per quanto riguarda invece il trattamento ricevuto dai nostri iscritti, è chiaro e scontato che il Tribunale vedrà transitare altri ricorsi di lavoro a firma Uil per la difesa dei loro diritti. E l’impressione è che l’esito sarà lo stesso”.
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