Secondo una stima effettuata da Coldiretti Rieti ammontano a circa un milione e mezzo di euro per mancato reddito i danni causati dagli allagamenti della Piana Reatina. Ad essere interessati sono circa 600 ettari di terreno agricolo, dei quali 350 coltivati a cereali e 250 a erba medica. Intanto Coldiretti ha aperto una vertenza contro la società Erg S.p.A., che gestisce la diga del Turano.
“Le dighe nascono per tutelare il territorio – spiega il presidente di Coldiretti Rieti, Alan Risolo – Erg non poteva non sapere che sarebbe arrivata la piena. E nell’eventualità in cui non ne fosse a conoscenza, ci chiediamo come sia possibile. Sarebbe bastato uno spazio di laminazione più ampio per evitare queste conseguenze. Abbiamo il diritto di andare fino in fondo a questa vicenda per capire cosa sia accaduto realmente e in capo a chi ricadono le responsabilità. Lo dobbiamo alle nostre aziende e ai piccoli agricoltori. Non possono essere sempre loro a pagare e danni dovranno essere ristorati”.
La situazione non è destina a migliorare e i danni dell’alluvione continueranno a creare disagi agli agricoltori, che dopo due settimane di allagamenti ancora non sono riusciti a ripristinare una situazione di normalità.
“Come temevamo – spiega il presidente di Coldiretti Rieti, Alan Risolo – i danni sono ingenti e vanno anche oltre quello che avevamo immaginato. Per motivi tecnici è stato possibile solo ora avere una stima precisa grazie ad una perizia, che abbiamo realizzato con un agronomo. Era necessario che trascorressero alcuni giorni per avere un quadro preciso delle conseguenze causate dagli allagamenti. La situazione è drammatica per i nostri agricoltori e le aziende già vessate dalla pandemia. Sono 600 gli ettari di terreno agricolo allagati. E la cosa peggiore è che questa stima è solo provvisoria”. Le condizioni climatiche potrebbero peggiorare e questo comporterebbe un aggravamento della situazione”.
“Tutto questo – conclude Risolo – comporterà naturalmente delle conseguenze anche nei prossimi mesi, come ad esempio in termini di una minore disponibilità di fieno, che si tradurrà nella carenza di foraggio per gli animali dei nostri allevamenti. Ricordiamo che molte aziende sono state costrette a trasferire il bestiame per metterlo in sicurezza con un aggravio di spese”.?
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