“L’episodio è la sintesi di un’organizzazione che a volte scivola nell’estemporaneità. È sabato sera. Ore sette. Alla stazione di Rieti parte il Cotral destinazione Roma. Sul bus ci sono più passeggeri del solito. Del resto, il colore assegnato alla regione dall’ultima ordinanza permette spostamenti tra comuni. E le persone giustamente, dopo mesi di restrizioni, ne approfittano per andare a trovare amici, parenti o soltanto per tornare a casa nei paesi limitrofi. C’è però un episodio che turba la serata degli utenti del Cotral: alla prima fermata (davanti la caserma) altre persone vorrebbero salire a bordo, ma sono troppe e così l’autista fa scendere tutti. L’autobus torna in deposito e dopo venti minuti ne arriva un altro a due piani. La corsa finalmente prosegue destinazione Roma”. A raccontare il fatto sono Alberto Paolucci, Segretario della Uil di Rieti e della Sabina Romana e Pierluigi Giacomelli, responsabile della Uil Trasporti di Rieti e della Sabina Romana.
“Quanto accaduto – dicono Paolucci e Giacomelli – fa riemergere in tutte le sue criticità alcuni aspetti dell’organizzazione del servizio pubblico ai tempi della pandemia: gli autisti sono lasciati soli e sono costretti a decidere se proseguire la corsa oppure no. A loro spetta il peso di scelte che attengono il distanziamento tra persone, la verifica della convalida dei titoli di viaggio, il controllo del corretto utilizzo delle mascherine. Sono tutte responsabilità che distolgono dalla funzione primaria, che è quella di guidare e portare a termine la corsa, aspetto questo che ha sempre contraddistinto per professionalità e competenza gli autisti del Cotral”.
“La Uil – proseguono gli esponenti sindacali reatini – chiede ai vertici dell’azienda di affrontare il tema del carico di lavoro degli autisti e di trovare una soluzione per sollevarli dalle responsabilità cresciute in questa fase di emergenza sanitaria. Basterebbe infatti istituire una figura di supporto, cui affidare il compito di controllo delle misure che attengono al distanziamento tra le persone: una figura che curi la misurazione della temperatura non solo alla stazione, ma anche alle fermate intermedie. Una persona che vigili preventivamente sul numero delle persone che salgono a bordo e che avvisi subito della necessità di bus di supporto o di una navetta sostitutiva”
“Serve un aggiornamento e una rivisitazione del servizio – concludono Paolucci e Giacomelli – perché i disagi e gli assembramenti possono ricadere sulla salute degli autisti e degli utenti del servizio. E questo rischio, dopo due ondate pandemiche, non possiamo permettercelo”.
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