Alle soglie dei 40 anni, Antonio Scappa da Rieti è tra i più titolati piloti del panorama dell’automobilismo in Salita: l’indiscusso protagonista della Racing Start in tutte le sue declinazioni (3 volte Campione Italiano RS aspirato nel 2014, 2015 e 2016; 2 titoli RS Turbo nel 2017 e 2018, e l’ultimo, quello tra le RS Diesel nel 2020).
Dal 2014, anno della sua prima stagione completa in CIVM, ha inanellato una serie impressionante di successi, record e duelli all’ultima staccata, mettendo in evidenza oltre alle innate doti di guida, anche una tenacia da vero mastino e una grande capacità di collaudatore, sviluppando il set-up delle vetture, da sempre in collaborazione con il suo amico e mentore, Claudio De Ciantis.
«Claudio mi ha sempre messo a disposizione vetture competitive, ed insieme abbiamo lavorato per portare le varie Renault Clio e Mini Cooper al massimo della loro possibilità tecnica. Lavorare sui set-up delle vetture, cucirsele addosso, mi piace, mi viene naturale».
Ma come ha vissuto Antonio Scappa questo strano campionato 2020, che lo ha visto nuovamente sul gradino più alto del podio a fine stagione?
«Strano è il termine giusto… Perché questo 2020 mi ha dato sensazioni molto contrastanti tra loro. La prima cosa a cui penso, se guardo la passata stagione, è la felicità di aver messo in bacheca un altro titolo italiano di gruppo. Una vittoria voluta, cercata, e conquistata sul campo. Ma subito penso che questa stagione è stata “sui generis” perché ci sono state pochissime gare, solo 6, e questo ha caratterizzato l’approccio al campionato: non si poteva rischiare uno 0 in classifica, perché con così poche gare e senza scarti, recuperare è impossibile. Questo fattore ha fatto si che non si è mai cercato veramente il tempo limite. E questo mi porta alla sensazione di incompletezza che mi ha lasciato questo campionato, perché il progetto Mini Diesel è nato tardi, è stato sviluppato pochissimo per via delle poche gare, tutte molto ravvicinate. Sono sicuro che siamo ancora lontani dal potenziale reale di questa vettura, che ha delle doti motoristiche totalmente differenti dalla benzina, e che quindi ha bisogno di una guida e un set-up particolare. Ecco, diciamo che non mi dispiacerebbe ripetere quest’avventura anche nel 2021».
Quindi ti rivedremo ai nastri di partenza del CIVM 2021 di nuovo su una Mini Cooper JCW Diesel?
«Sarò sincero, ancora con Claudio non abbiamo definito il progetto 2021. Da qui a fine febbraio abbiamo in programma alcuni test con diverse tipologie di vetture, per valutare il da farsi. Molto dipende anche dalla situazione economica, perché la crisi dovuta alla pandemia ha creato un calo nelle sponsorizzazioni che, volente o nolente, sono ago della bilancia della scelta. Ma sono un inguaribile ottimista, quindi non mi precludo nessuna strada, tant’è vero che, tra i vari test in programma, ce n’è uno che mi vedrà impegnato alla guida di un mezzo “scappottato” (sorride sornione, N.d.R.). Guardandomi indietro, alla mia carriera sportiva, devo moltissimo a Claudio De Ciantis – conclude il reatino – e a tutta la DP Racing, che per me è una seconda famiglia. Il titolo 2020 voglio dedicarlo a loro, a Carmine D’Alessandro, a Pasquale Di Mare e suo figlio (DMP MOTORS), Pietro Giordano e la Tramonti Corse, oltre che ai miei dipendenti, che hanno coperto le numerose assenze al lavoro, trasferendomi la tranquillità necessaria per affrontare con la dovuta concentrazione le gare, a Emmepi Costruzioni Meccaniche Rieti per il supporto e in fine, ma mia moglie Claudia e la mia famiglia!».
Foto: Scappa ©