“Dopo quasi cinque anni siamo fermi con la ricostruzione del dopo terremoto del 2016; l’anno appena iniziato ci dirà se ci sarà l’auspicata svolta o meno”. Così il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili in occasione di una conferenza stampa oggi ad Ascoli Piceno, dove amministra la Diocesi dopo le dimissioni di Giovanni D’Ercole, tenuta in occasione della Festa di san Francesco di Sales. Mons. Pompili ripone molta fiducia nel commissario Giovanni Legnini: “c’è bisogno di una forte accelerazione e il commissario si è fatto carico di ciò, riconoscendo i ritardi che fin qui ci sono stati”. C’è ora maggiore chiarezza anche sulla ricostruzione dei beni della Chiesa.
“Lo Stato – ha aggiunto – ha finalmente stabilito che il soggetto attuatore saranno le Diocesi, cosa che all’inizio non era nemmeno immaginabile, benché evidentemente fondamentale”. Serve, oltre alla ricostruzione materiale, anche una rinascita economica dei territori terremotati. “Urge una rigenerazione economica e sociale – conclude mons. Pompili – facendo sì che i territori terremotati di Ascoli Piceno e Rieti, come gli altri, tornino appetibili, altrimenti le costruzioni che verranno materialmente fatte saranno solo cattedrali nel destro. Governo e amministrazioni locali devono in ciò fare la loro parte”.
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