Nell’anno della riscoperta del Terminillo anche la Fondazione Varrone sale in montagna: Villa Rosina, una delle più belle residenze di Pian de Valli, è ufficialmente parte del patrimonio immobiliare della Fondazione Varrone, donata all’ente reatino dagli eredi della famiglia romana Provenzani-Ercolani. La villa, immersa nel bosco di faggi a pochi minuti a piedi dal Templum Pacis, era chiusa da anni ma in buone condizioni ed è stata donata completa di arredi e accessori. Su iniziativa della Fondazione diventerà una casa vacanze per bambini oncologici, così da offrire ai piccoli e alle rispettive famiglie un soggiorno montano in una residenza protetta, con l’assistenza garantita da operatori degli ospedali romani di provenienza e l’accoglienza gestita da associazioni di volontariato reatine.
La lunga storia di Villa Rosina avrà così un seguito, all’insegna della solidarietà. I Provenzani furono tra i pionieri del Terminillo: la signora Dora acquistò la villa nel 1940 e vi trasferì la famiglia per tutta la durata della guerra; la figlia Rosina – di cui la villa porta il nome – fu una delle prime donne italiane a diventare maestra di sci; suo marito Mario Ercolani, banchiere romano tra i più affermati, fu direttore generale della Banca d’Italia negli anni Settanta e frequentatore del Terminillo. Grandi appassionate di montagna e legatissime al Terminillo anche le figlie Flaminia e Iaia, nazionali azzurre di sci negli anni Settanta e tuttora impegnate nel mondo sociale e sportivo della capitale. “Stavolta non siamo noi a donare ma a ricevere: sperimentiamo così per intero il potenziale della Fondazione, non solo come ente erogatore ma come protagonista di un sistema di welfare locale in grado di agire da moltiplicatore di energie e di servizi – dice il presidente Antonio D’Onofrio – Ringrazio due volte la famiglia Ercolani: per la generosità della loro donazione che ci consentirà di far tornare a vivere uno degli angoli di maggior pregio del Terminillo. E la ringrazio per la fiducia che hanno riposto nella Fondazione, per la sua capacità di promuovere buone pratiche sociali”. Il primo atto nei giorni scorsi, quando è iniziato lo sgombero della villa: le numerose coperte e gli indumenti invernali presenti nella casa sono stati donati alla Mensa di Santa Chiara per le necessità delle famiglie e dei senza tetto seguiti dai volontari della onlus guidata da Stefania Marinetti. Una donazione resa possibile solo dall’intervento dei Carabinieri in servizio nella stazione del Terminillo, che con moto slitta e furgone hanno consentito di recuperare coperte e indumenti e trasportarle in città nonostante la tanta neve accumulata nel bosco. “Per noi è stato un onore ed un privilegio concorrere a questo primo momento di riuso solidale di Villa Rosina – dice il Comandante Provinciale dell’Arma Colonnello Bruno Bellini – ognuno con il suo ruolo ma tutti ugualmente impegnati per il bene comune e soprattutto a favore delle persone più deboli e indifese“. All’Arma dei Carabinieri il sentito ringraziamento della Fondazione Varrone.
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