(di Federico Ducco – da RietiLife Free Press) Sorpresa! In tempo di pandemia nel Reatino si è registrato un importante aumento delle aziende: ben 1300. In particolare nel settore dei servizi dal momento che molte attività, messe in crisi dalle misure restrittive adottate dal Governo, si sono riorganizzate con nuove licenze per le vendite online e la consegna dei prodotti a domicilio. Ma non tutto può sembrare “oro che luccica”. Secondo quanto dichiarato dal presidente della Confcommercio Rieti Leonardo Tosti l’economia del settore è risultata sostenuta dagli aiuti di Stato: in altre parole molte aziende hanno incassato i 25 mila euro riconosciuti alle aziende come ristoro riuscendo a non chiudere i battenti.
Molte altre, invece, hanno fatto ricorso agli incentivi del post terremoto, previste all’interno del cratere sismico anche se in diversi casi si è trattato di vere e proprie riconversioni. Insomma gli imprenditori locali hanno dovuto fare di necessità virtù e a molti, a quanto pare, non è andata male. Il problema semmai sarà quando gli aiuti statali finiranno, così come gli ammortizzatori sociali e si potrà procedere ai licenziamenti. Ad aumentare le incertezze per il futuro anche la crisi di governo che rischia di mandare in fase di stallo le iniziative messe in campo per la ripresa generando confusione e ulteriore incertezze sociali ed economiche. Per buona pace di quei comparti che ad oggi hanno avuto la più alta incidenza di chiusure (bar, ristoranti, palestre etc) e subito gravi danni economici solo in minima parte ristorati dal governo.
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