La Giunta del Comune di Rieti, su proposta del Vicesindaco e assessore alle attività produttive Daniele Sinibaldi, ha approvato il progetto denominato “Rieti Smart Village” con incentivi per chi decide di trasferirsi nella Città di Rieti per lavorare da remoto.
Al fine di favorire l’attrazione di presenze sul territorio cittadino, il Comune di Rieti offre una forma di incentivazione attraverso un ‘voucher’ locazioni, cioè un contributo per locazione che verrà erogato a chi risiede per almeno tre mesi nel territorio del Comune di Rieti. L’erogazione avverrà a copertura delle spese sostenute per la locazione di un’abitazione, fino alla concorrenza massima del 50% della spesa sostenuta per l’affitto, per una durata non superiore a sei mesi, eventualmente prorogabili, e per un importo mensile non superiore a €200,00.
Questa nuova iniziativa segue il progetto denominato “RI-editing” che punta a realizzare attività a supporto dello sviluppo locale condotte da un giovane team di professionisti operanti, tra gli altri, nei settori della consulenza aziendale, del marketing pubblicitario, della progettazione integrata e crossmediale nell’ottica di elaborare nuove opportunità e strategie per il territorio.
“In questo periodo di pandemia abbiamo assistito all’esplosione del fenomeno dello smart working – spiega il Vicesindaco Daniele Sinibaldi – Considerando che il territorio reatino, con la sua ricchezza di storia, tradizioni e relazioni, si presta ad offrire la possibilità a coloro che effettuano la propria attività lavorativa da remoto, di avere una qualità della vita nettamente migliore per sé e per le proprie famiglie, abbiamo voluto mettere in campo questo tentativo di incentivare l’arrivo di presenza sul nostro territorio. Siamo convinti che nel nuovo modello di sviluppo che potrà nascere a seguito della pandemia Rieti abbia una serie di potenzialità per giocare un ruolo da protagonista e vogliamo investire in tal senso”.
Foto: CdR ©
Sarebbe opportuno incentivare anche chi fa un lavoro “tradizionale”: commesso, barista, meccanico, operaio, insegnante.
Perché dare un contributo all’affitto solo a chi lavora seduto a casa? Non è forse una forma di discriminazione tra lavoratori ?
Se si vuole far arrivare gente a Rieti, quale è la ratio per cui si incentiva solo chi fa il lavoro dentro casa e non tutti gli altri lavori?