(di Federico Ducco – da RietiLife Free Press) Il progetto Tsm2 rappresenta un’innegabile opportunità non solo per il Reatino ma anche per l’intera regione. Da decenni si invoca il rilancio della ex montagna di Roma (fortemente rivendicata dai reatini dopo una trasmissione Rai) e il boom di presenze registrato questa estate segnata dal Covid (seppur limitatamente al mese di agosto) conferma che il Terminillo sa essere attrattivo principalmente per la bellezza di un paesaggio che nel centro Italia non ha eguali. Il progetto appena approvato dalla Regione può davvero essere la svolta tanto attesa e auspicata nonostante le correzioni apportate dai “valutatori ambientali” di via della Pisana che ne hanno ridotto l’impatto stravolgendone però il suo vero scopo. Dunque, niente collegamento diretto con il versante Leonessano (quello maggiormente innevato) e addirittura Cantalice e Leonessa (due dei 5 Comuni che si dividono territorialmente la montagna) esclusi dal progetto stesso.
Un Tsm2 snaturato che rischia di non poter soddisfare appieno le esigenze degli operatori e delle stesse amministrazioni coinvolte che hanno puntato su questa opera già finanziata per 20 milioni dalla Regione Lazio. Le ulteriori modifiche apportate al progetto non hanno soddisfatto neanche gli ambientalisti che hanno annunciato ricorsi così come i Comuni cassati pronti ad una battaglia giudiziaria e politica. Insomma i ricorsi annunciati potrebbero dilatare ulteriormente i tempi per l’avvio dei lavori. Un po’ come accaduto con la Rieti-Terni che ha visto la luce dopo 60 anni. Anche in quel caso gli ambientalisti, tra la fine degli Anni ‘60 e l’inizio degli Anni ‘70 si opposero con una serie di ricorsi che mettevano in evidenza il grande impatto ambientale che una fettuccia di asfalto a quattro corsie avrebbe avuto per quei luoghi. Il progetto fu rivisto e la superstrada declassata in “strada a scorrimento veloce” con due corsie anziché quattro. Morale della favola: dopo 60 anni (e tanti quattrini in lire e in euro spesi) è stata completata e inaugurata una opera vecchia e a malapena in grado di rispondere alle esigenze del traffico veicolare di oggi. Ritardi che il nostro territorio non può più permettersi. A cominciare dal Tsm2.
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