(ch.di.) La Radioterapia del De Lellis come la Chirurgia. Per una parentesi non troppo corta, si sposta a Roma. Questo a causa dell’installazione di due acceleratori lineari (per intenderci, i macchinari che servono per bombardare le cellule tumorali), annunciati nei giorni scorsi e per i quali non può che esserci soddisfazione per l’arrivo di nuove e tecnologiche macchine da 5 milioni. Quel che pesa è la trasferta che i pazienti malati di tumore dovranno fare, in maniera quotidiana, al Gemelli di Roma, per curarsi. Da qui ai prossimi mesi, a quanto si apprende almeno fino a maggio, con Asl che parla di tre mesi di lavori da fine gennaio. Dopo gli articoli di RietiLife sul Free Press e sul sito, è intervenuto il Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Radioterapia oncologica, Mario Santarelli.
“Come annunciato nei giorni scorsi, presso la Radioterapia oncologica dell’ospedale de’ Lellis di Rieti, a breve inizieranno i lavori di installazione di due nuovi e moderni Acceleratori Lineari, apparecchiature indispensabili nella cura dei tumori – spiega Santarelli – La predisposizione dei bunker e l’installazione delle nuove tecnologie, avranno necessariamente bisogno di alcuni lavori, che dureranno circa 3 mesi, a partire da fine gennaio 2021. In questa fase, il personale sanitario del reparto, si occuperà di gestire tutto il percorso della presa in carico dei pazienti, di assicurare il supporto medico e psicologico necessario fino all’assistenza alle terapie, che saranno effettuate presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, con cui è stato stabilito uno specifico accordo”.
“Il Centro di Radioterapia di Rieti non chiuderà – aggiunge il direttore di Radioterapia – ma resterà sempre operativo: continueranno immodificate infatti, tutte le attività: terapie farmacologiche e prelievi, prime visite e visite di controllo, di segreteria e consulenza. E’ importante sottolineare che l’Azienda si farà carico di trasportare e accompagnare i pazienti presso il policlinico Gemelli, supportandoli per l’intero tragitto, grazie all’istituzione di un trasporto protetto al fine di contenere al massimo, eventuali disagi”.
“Al termine dei lavori, le due nuove tecnologie garantiranno prestazioni di elevato livello tecnico che permetteranno al Centro di Radioterapia dell’ospedale provinciale di Rieti, di effettuare i più moderni trattamenti oncologici, con uno standard prestazionale elevatissimo che ci consentirà di essere tra i migliori Centri di Radioterapia d’Italia” conclude Santarelli.
A Roma, oltre ai pazienti, tutto il personale, medico e tecnico, della Radioterapia che in questi giorni si è ritrovato spiazzato dalla notizia. Già tante le reazioni social e un trasloco che non ci voleva proprio per i malati oncologici.
Foto (archivio): VANNICELLI ©