Preoccupazione di Coldiretti Lazio in merito alla comunicazione della Pisana, che annuncia un abbattimento dell’importo destinato alle zone montane del 40% nel Psr. Un taglio che riguarda la “Misura 13” del Piano di Sviluppo Rurale, quella relativa alle “indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad alti vincoli specifici”.
“E’ una notizia che ci preoccupa molto – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri– Consapevoli della strutturazione della misura, riteniamo si tratti di un taglio che mette in difficoltà le oltre 5000 aziende agricole di montagna, a cui vengono sottratti oltre 5 milioni di euro”.
E’ l’sos lanciato da Coldiretti in una lettera inviata al vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori e all’assessore all’Agricoltura Enrica Onorati. “L’agricoltura in aree di montagna è la più difficile – prosegue Granieri–la più impegnativa, la più laboriosa, quella che rende meno, ma la montagna manutenuta dagli agricoltori, è quella che non frana, che si conserva, che viene abitata e gestita: allevamenti bovini e ovini, transumanza, coltivazioni tipiche e vita nei piccoli borghi”.
Una misura che metterebbe in serio pericolo il futuro dell’agricoltura nel territorio montano e che va ad infliggere un nuovo duro colpo alle aziende già vessate dalla crisi determinata dall’emergenza sanitaria. Imprese che andrebbero sostenute per l’importanza del loro lavoro e per i vantaggi che apportano alla comunità montana, anche in termini di manutenzione del territorio.
“Sicuramente il tecnicismo del bando prevede l’abbattimento indicato – conclude Granieri-ma nelle pieghe del PSR e di altri capitoli a disposizione dell’assessorato all’Agricoltura, ci saranno sicuramente strumenti per poter compensare quel 40%, perché i territori marginali non possono subire un taglio simile. Auspichiamo, nell’interesse del territorio montano della Regione Lazio, che si possa rivedere la situazione al fine di non mettere oltremodo in difficoltà quell’agricoltura che vuole continuare a vivere nonostante le asperità quotidiane”.
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