“Abbiamo presentato un’interrogazione al ministro Speranza perché chiarisca i motivi che, secondo autorevoli fonti di stampa, starebbero per rendere imminente il trasferimento delle attività di Chirurgia Complessa dell’Ospedale di Rieti verso la clinica Villa Tiberia di Roma. Alla base di questo trasferimento pare esserci la necessità di dotare il nosocomio di Rieti di adeguati reparti covid: pur condividendo questa necessità, non possiamo non denunciare come questo trasloco avvenga in un quadro di estrema approssimazione e superficialità, perchè non è possibile credere che questa decisione sia stata assunta sottovalutando come il Reatino si sguarnirebbe di una pratica di eccellenza, lasciando così un’intera comunità senza soluzioni adeguate e praticabili. Se a questo si aggiunge la considerazione che la struttura romana non possiede un reparto di Terapia Intensiva, si comprende ancora di più quanto questa disposizione sia inconcepibile. Una riflessione che avrebbe posto il territorio al centro, avrebbe considerato come percorribile la riapertura dell’Ospedale di Magliano Sabina, che già effettua chirurgia ambulatoriale, nel quale vi sono già sale operatorie fornite di tutte le attrezzature necessarie, e letti di ultima generazione attualmente in disuso, acquistati solo pochi anni fa con un esborso di circa 4 milioni di euro: soldi pagati dai cittadini per attrezzature che aspettano solo di essere messe in funzione. La crisi sanitaria è complessa ed articolata ma non può essere scaricata sui cittadini di Rieti e della sua provincia; il governo regionale non li mortifichi e accolga i suggerimenti di buonsenso che anche la Lega propone”. Così i senatori laziali della Lega William De Vecchis, Gianfranco Rufa e Umberto Fusco.
Perché si vuole utilizzare l’emergenza covid per ridurre ulteriormente l’offerta sanitaria in Provincia di Rieti? E’ questo l’interrogativo che pone il Coordinatore della Lega per la Provincia di Rieti, Paolo Mattei. “Quanto riportato dalla stampa circa il trasferimento temporaneo delle attività di Chirurgia Complessa dell’Ospedale di Rieti presso Villa Tiberia a Roma – afferma Mattei -, non può non farci fare una attenta riflessione su quello che sta accadendo sul nostro territorio e su cosa questa scelta, fatta in piena emergenza Covid, possa determinare per l’intera Provincia. Innanzitutto, – dice Mattei – mi chiedo perchè, vista l’esperienza di primavera, la Regione Lazio non abbia pensato in questi mesi a pianificare e attuare una vera politica sanitaria territoriale, mettendo in campo azioni di prevenzione e gestione dell’emergenza sanitaria, rispetto a correre affannosamente ai ripari come sta evidentemente facendo ora? E’ chiaro – attacca il coordinatore della Lega – che la mancata azione di pianificazione porti oggi ad una situazione di difficoltà. Inoltre, posto che risulta necessario implementare i posti covid presso l’Ospedale di Rieti e che la presa in carico di pazienti con malattie di interesse chirurgico non può essere trascurata, ci chiediamo se non sia possibile trovare altre soluzioni che non mortifichino l’offerta sanitaria della Provincia, già ridotta al minimo. Siamo convinti – spiega Mattei – che in un periodo come questo, solo in condizione di gravità assoluta un paziente si sottoporrebbe ad intervento chirurgico complesso. Inoltre, se un paziente deve fare il giro di Peppe: ricoverato a Rieti, trasferito a Roma e operato dai reatini a Roma e riportato a Rieti, preferirà sicuramente andare direttamente a Roma, per ragioni di tempo e sicurezza sanitaria. Infine, i chirurghi a Rieti, di fatto in assenza quasi totale delle sale operatorie, cosa faranno? Verrano utilizzati in altri ruoli o solo in trasferta a Roma? Il dubbio che questa scelta scellerata debba soddisfare altri bisogni viene. Insomma, – chiede Mattei – perché proprio Villa Tiberina, quando da una nota della Cisl Roma Capitale e Rieti si evince che non vi è neanche la terapia intensiva? Perché invece questa rimodulazione non tenta di modificare un’azione sanitaria che in questi ultimi anni ha umiliato l’offerta alla nostra cittadinanza? Tutte le Regioni, a seguito alla pandemia, stanno cambiando indirizzo attraverso iniziative di medicina territoriale e la riapertura di piccoli presidi ospedalieri. In questa ottica, perché non pensare di riattivare l’Ospedale di Magliano, che già effettua una chirurgia ambulatoriale e dove già sono presenti sale operatorie fornite di tutte le attrezzature necessarie e con letti di ultima generazione attualmente in disuso, per un costo sostenuto pochi anni fa di circa 4 milioni di euro. Soldi pagati dai cittadini, per attrezzature che aspettano solo di essere messe in funzione. I chirurghi – sostiene Mattei – ci sarebbero, considerato la chiusura parziale di Rieti, mancherebbero gli anestesisti, da reperire sul mercato, come del resto avviene ora per molte altre specialità, il resto del personale razionalizzando al meglio quello in essere. Questa potrebbe essere una giusta operazione di rilancio di un gioiello ospedaliero che guarda al futuro, – afferma Mattei – non umilia l’offerta sanitaria in Provincia, e soprattutto non spreca risorse oggi più che mai necessarie per fronteggiare la pandemia. Noi no, siamo pronti a regalare una convenzione con un ritorno negativo per il nostro territorio e positivo per Villa Tiberina e i medici in trasferta, in barba ad efficacia, efficienza ed economicità. Bisogna ragionare di futuro, è necessario cancellare errori ed orrori del passato di cui si sono macchiati in tanti anni i governatori della nostra Regione, a partire da Marrazzo, passando per la Polverini, fino a Zingaretti che di fatto ha ridotto a poco più di nulla della Casa della Salute. La Lega non ne fa una battaglia di principio o ideologica. Chiediamo alla Regione Lazio e alla Direzione Generale di rivedere questo piano di rimodulazione dell’offerta sanitaria, e chiediamo a tutte le istituzioni di mobilitarsi in proposito, attraverso la Conferenza dei Sindaci, la Provincia le forze politiche e sociali. La Lega non accetterà passivamente questo costante saccheggio all’interno nel contesto sanitario. Per questo presenteremo in Regione una interrogazione su questo, pretendendo risposte chiare e precise. Ho letto oggi una dichiarazione del consigliere regionale Refrigeri, unico consigliere reatino, oltre a quelle recenti di un fantomatico nuovo ospedale, relativa al perché del centro covid a Greccio, grazie per la preziosa informazione. Mi piacerebbe sapere – conclude Mattei – qual’è il suo autorevole pensiero, e magari anche la posizione del suo partito che governa la regione lazio e dell’assessore alla sanità della Regione, rispetto alla nostra proposta”.
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