“La nuova programmazione del Psr deve avere come parola d’ordine la “semplificazione”.Così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, in merito alla nuova programmazione del PRS, il Programma di Sviluppo Rurale, in una lettera inviata al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al Vicepresidente, Daniele Leodori e all’assessore all’Agricoltura, Enrica Onorati.
“Sono state distribuite importanti risorse – aggiunge Granieri– alcune delle quali con facilità e immediatezza, come nel caso delle misure a superficie ed insediamento giovani, che rappresentano un vero ristoro per gli imprenditori della nostra regione, altre con molte più difficoltà, quali ad esempio le misure investimento”.
Proprio per questa ragione è importante far scorrere le graduatorie esistenti, per dare la possibilità a chi non ha avuto modo di accedervi, di poterlo fare.
“Riteniamo che la fase di transizione non debba prevedere l’apertura di nuovi bandi relativi alle misure strutturali e ai primi insediamenti – prosegue Granieri– bensì lo slittamento di quelli sinora aperti, già ricchissimi di aziende in attesa, perché pur avendo buoni progetti, la carenza di fondi non gli ha dato opportunità di svilupparli. Cosa fondamentale è rappresentata dalle misure a superficie, che in fase di transizione devono prevedere continuità con l’apertura di nuovi impegni, perché sono e rimangono pilastro fondamentale per l’agricoltura laziale”.
In questo percorso relativo alla realizzazione del prossimo Psr è quindi importante puntare alla semplificazione per sburocratizzare processi che rallentano lo sviluppo, ma anche realizzare bandi facilmente fruibili ed interpretabili, così come sottomisure più snelle.
“La nuova programmazione e il futuro percorso del Psr devono prevedere necessariamente una svolta che passi da una forte semplificazione – conclude Granieri– Possono bastare poche misure con linee guida chiare, che consentano un’apertura snella e rapida dei bandi, oltre a sottomisure non vincolanti, tali da permettere di agire con elasticità. Il prossimo Psr deve essere all’insegna della semplicità, nel rispetto delle regole e delle esigenze territoriali, senza prestare il fianco ad inutili meccanismi burocratici, che rallentano lo sviluppo di una Regione molto agricola e produttiva, ma che può e deve essere messa in grado di competere”.
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