“A nome della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà, nominati dai comuni, dalle province e dalle regioni italiane, vi comunico la piena condivisione dell’appello da voi rivolto alle autorità nazionali competenti, al presidente della Conferenza delle regioni e al presidente dell’Anci”. È questa la risposta del Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà, Stefano Anastasìa, all’appello lanciato dal “Coordinamento Rems/Dsm” e dall’“Osservatorio sul superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, sulle Rems, per la salute mentale”.
I due coordinamenti di associazioni chiedono alle istituzioni: un piano di prevenzione per la gestione della pandemia da Covid-19; la rapida dimissione degli ospiti delle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), sulla base di progetti terapeutico-riabilitativi individuali (Ptri), mediante dispositivi urgenti adottati con udienze a distanza straordinarie; strumenti per l’effettuazione regolare di videochiamate, telefonate e altre forme di comunicazione nel caso in cui, per le misure anti Covid, siano sospese o ridotte le visite; che siano garantite udienze a distanza e ridotti gli ingressi e il ricorso a misure detentive provvisorie; la riduzione dell’affollamento negli istituti di pena; una dotazione di risorse e di personale straordinarie da utilizzare per la formazione-lavoro e la creazione di percorsi d’inclusione Il “Coordinamento Rems/Dsm” e l’“Osservatorio sul superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, sulle Rems, per la salute mentale” chiedono anche la riattivazione dell’organismo nazionale di monitoraggio sul superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg).
“Per quanto ci riguarda – risponde il Portavoce della Conferenza dei garanti territoriali, Anastasìa – in questi mesi abbiamo indirizzato il nostro impegno sulle Rems esattamente nel senso da voi indicato , quanto alla adozione di piani di prevenzione e di protocolli per la gestione della pandemia da Covid-19, alla dimissione degli ospiti per i quali il Ptri avesse già individuato una valida alternativa di continuità terapeutica , alla riduzione degli ingressi ai casi strettamente necessari, alla garanzia di attività e contatti con l’esterno, anche attraverso adeguati strumenti di videocomunicazione. Sarà nostra cura – conclude Anastasìa – la sollecitazione delle autorità territoriali di riferimento a muoversi sollecitamente, laddove non lo abbiano già fatto, nella direzione da voi indicata e da noi convintamente condivisa”.
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