“Ci sono pervenute notizie che presso la Casa Circondariale di Rieti le circa 130 unità di Polizia Penitenziaria non sembrano aver mai ricevuto alcun intervento a loro favore per eventuali tamponi su base volontaria per verificare le loro condizioni legate al COVID-19 considerando l’importanza del lavoro svolto all’interno di un sistema carcere che ad oggi in sede nazionale vede oltre 940 casi tra il personale è oltre 750 tra la popolazione detenuta” scrive l’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria.
“Mentre sono ben 59 i Poliziotti è 54 i detenuti risultati positivi nelle tre regioni Lazio Abruzzo Molise collegate essendo territorialmente di competenza del Provveditorato regionale di Roma, che significa che il COVID non fa sconti a nessuno. Per questi motivi USPP con una lettera ai vertici dell’Asl è all’Assessorato sanità regione Lazio, ha chiesto urgentemente di portare sostegno alla Polizia Penitenziaria e a tutti gli operatori che svolgono servizi all’interno del carcere di Rieti (con circa 300 detenuti), perché possano ricevere la giusta attenzione con relativi tamponi e per un’attività di screening importante nel merito di questa gravissima emergenza planetaria. Ricordiamo che in altre sedi penitenziarie attraverso la Direzione Sanitaria delle stesse dipendenti delle ASL si stanno adoperando ad aiutare in questa difficile situazione la Polizia Penitenziaria è tutti gli altri operatori, pertanto auspichiamo che questo si renda possibile anche alla Casa Circondariale di Rieti” conclude USPP.
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