“Funziona spesso così: si getta il sasso nello stagno, si smuovono le acque. Si dà il via al brusio. Insomma, se ne comincia a parlare. Passa qualche giorno e poi da un’altra sponda si avvalora l’ipotesi, che inizialmente era poco più di un mormorio. E il gioco è fatto: il sasso diventa un macigno e il macigno si abbatte sulla collettività. E’ uno schema consolidato, e anche troppo banale, il gioco di sponda al quale assistiamo da mesi ormai tra i vertici di Aps e la Provincia di Rieti sulla vicenda acqua, sulle bollette salate, sui disservizi, sulle perdite della rete idrica. E’ uno schema che non accettiamo”. Lo scrive la Uil di Rieti e Sabina Romana sulla sua pagina Facebook.
“L’ultima partita che si sta giocando sulle spalle e sulle tasche dei cittadini vede guarda caso dalla stessa parte due presidenti: Mariano Calisse e Maurizio Turina i quali si affannano a giustificare gli ulteriori aumenti della tariffa idrica per i residenti del territorio – scrive la Uil – Si sciorinano così gli investimenti per i prossimi anni, si attribuiscono colpe al passato, si cerca di dipingere in sostanza un mondo e un’attività che al momento non c’è. Tutto con l’obiettivo di autoassolversi. Tutto con la speranza di far passare la vicenda in secondo piano. E lo si fa prendendo in giro i cittadini, che saranno probabilmente costretti attraverso aumenti, aumentini e piccoli ritocchi, a turare le falle di una pessima gestione dell’acqua. Una gestione che fa acqua da tutte le parti. E anche poco trasparente, in antitesi con la qualità dell’oro bianco che sgorga dalle nostre sorgenti, perché si smentisce: nata infatti con un piano piano industriale che prometteva il contenimento delle tariffe si ritrova invece ad aumentarle continuamente”.
“In realtà – prosegue la Uil di Rieti – avere un’idea di gestione del servizio idrico integrato è essenziale. Ma così non sembra. Avete notizia sul sistema della depurazione, visto che intere zone del territorio ne sono ancora sprovviste? Dato che il presidente Turina snobba il confronto con i sindacati confederali, ci rivolgiamo al Presidente della Provincia di Rieti e ai Rappresentanti dei Comuni che partecipano alla Conferenza dei Sindaci dell’Ato3. A Calisse innanzitutto suggeriamo un sussulto d’orgoglio, perché i sindacati confederali gli hanno chiesto un incontro da giugno scorso e ancora aspettano una risposta”.
“E infine – conclude la Uil – a entrambi domandiamo di verificare preventivamente i costi di gestione della Società Acqua Pubblica Sabina, di valutare le ricadute positive sulle tariffe dell’utilizzo dei fondi provenienti dal ristoro per l’interferenza d’ambito, che con la modifica della convenzione potranno essere utilizzati nel futuro anche per la rete idrica. Solo dopo eventualmente si potrà ragionare di altro. Siamo certi che, approfonditi tutti questi argomenti, gli aumenti tariffari non serviranno più. La nostra proposta è la più valida, l’abbiamo avanzata mesi fa tra lo scetticismo generale ma adesso trova sempre più sostengo nella società. Quindi è arrivato il momento di uscire dai tecnicismi e approfittare delle modifiche alla convenzione per abbassare le tariffe, ristabilendo principi di equità tra i cittadini utenti”.
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