Sebastiani: “Aps, una girandola di comunicati stampa che evidenziano l’ipocrisia della politica”

Riceviamo e pubblichiamo una nota del consigliere comunale Andrea Sebastiani (Gruppo Misto) su Aps. 

In questi giorni stiamo assistendo attoniti ad una girandola di comunicati intorno alla vicenda Acqua Pubblica Sabina che pongono in risalto l’ipocrisia della politica … APS non piace più alla sinistra ed è apprezzatissima dalla destra (sic!). Così in una nota il consigliere comunale del Gruppo Misto, Andrea Sebastiani.

Proviamo a fare un breve excursus dalla costituzione della in house Acqua Pubblica Sabina ad oggi.

Tutti ricorderanno come il progetto di costituzione di un soggetto gestore del SII sia stato un vero cavallo di battaglia del centrosinistra, fortemente sospinto, prima, dall’on. Melilli (già Presidente della Provincia) e dal già assessore regionale Refrigeri, poi, unitamente all’annosa spasmodica rincorsa per l’ottenimento di un risarcimento per l’interferenza d’ambito da parte del Comune di Roma, ritenuto vitale per il sostentamento economico/finanziario della società.

Nel frattempo – sono trascorsi oltre 25 anni dall’inizio della vicenda – cosa si è fatto?

Si è costituita una segreteria tecnica operativa dell’ATO3 che in quattro lustri ha saputo produrre molto poco, se non cospicui stipendi per sostenere la struttura composta da ben due dirigenti, e riempirci di chiacchiere sul come avere i soldi del ristoro, bla bla bla …

Ma la vera svolta è arrivata quando il centrosinistra ha aumentato la potenza di fuoco per la sua presenza anche nel Comune capoluogo con l’avvento del Sindaco Simone Petrangeli, e così, numeri alla mano, in concomitanza dell’emanazione del Decreto c.d. “Sblocca Italia” si è colta l’occasione per imbastire in fretta e furia un Piano Economico Finanziario e di Investimenti fondato su numeri del tutto fittizi per giustificare una tariffa media molto bassa, utile però a riscuotere l’assenso dei Sindaci che in conferenza diedero vita al gestore unico Soc.tà Acqua Pubblica Sabina S.p.A. con formula della in house.

Per il centrosinistra il problema divenne quindi quello di trovare nelle proprie fila un valoroso condottiero capace di portare avanti i successivi step: fu così che entrò in scena il blasonato manager Ing. Raimondo Luigi Besson (già A.D. di Acqualatina), capace di inanellare una serie di successi quali fagocitare So.Ge.A., il Consorzio Industriale/A&A e la Regione Lazio-settore risorse idriche, concludere la convenzione con Acea ATO2 per il ristoro dell’interferenza d’ambito (estenderla addirittura all’idrico) ed avviare finalmente quello che di lì a breve avrebbe assunto le sembianze del nuovo carrozzone Acqua Pubblica Sabina S.p.A.

Dunque a sinistra tutti contenti?

Finalmente un sogno realizzato, Rieti unica città d’Italia laboratorio di un processo virtuoso mai conseguito in altre Province italiane? … ahimè no!

Poiché le bugie, lo si sa, hanno le gambe corte e tutti i nodi vengono al pettine, neanche il tempo di goderne i meriti ed in poco più di due anni il sogno della sinistra inizia a tramutarsi in incubo (per i cittadini è ovvio, non certo per i politici!) e si scopre che: (i) il piano d’ambito su cui si era costituita APS è stato inevitabilmente completamente stravolto, (ii) la convenzione per il ristoro è stata palesemente concessa con il sol fine di facilitare ad Acea Spa il raddoppio della linea del Peschiera (al di là dei vari orientamenti, potenzialmente capace di emungere più risorsa dalle nostre sorgenti), (iii) la convenzione di interferenza nasconde insidie celate poiché le somme concesse a titolo di ristoro sono subordinate all’esecuzione di lavori entro termini stringenti, rimettendo di fatto la palla nelle mani del nostro ATO, lo stesso che ha dato prova di anni di inerzia durante i quali avrebbe invece dovuto assicurare una seria ricognizione degli impianti comunali sul territorio, valutarne le reali criticità e progettarne le opere di riqualificazione che oggi andrebbero solo cantierate.

In sintesi?

La tariffa non è in grado di sostenere gli equilibri economici/finanziari del gestore e va aumentata (ipotesi oggi avanzata da Turina ma “ingiustificata” per Refrigeri).

Per giungere all’epilogo bisogna fare un salto indietro al 2017.

Il vento è cambiato e le amministrazioni del Comune capoluogo e della Provincia passano all’opposta fazione. Si sarebbero potuti ristabilire i giusti equilibri ma la storia non ha avuto l’esito sperato.

Viene nominato il nuovo presidente Dott. Maurizio Turina, dimostratosi da subito un visionario vittima di una smisurata esaltazione compiaciuta di sè e del management (stucchevole e totalmente distante dal rapporto con gli utenti); il prode Ing. Besson si scopre inaspettatamente camaleontico tanto da guadagnare la compiacenza dei nuovi amministratori locali e far addirittura arrivare il Presidente della Provincia a proclamare le più basse tariffe del Lazio e d’Italia (fino a qualche mese fa, a detta del Presidente Turina, le più basse della sola Regione Lazio) e il Sindaco di Rieti, apparentemente dormiente sull’argomento, a promuovere  incontri carbonari per non perdere l’opportunità di piazzare le proprie pedine.

Proprio quel Cicchetti, forte oppositore dell’avvio della nuova gestione, che basò la campagna elettorale principalmente sul tema delle tariffe idriche e che addirittura provò in extremis un flebile tentativo di difendere il suo gioiello So.Ge.A., rimettendosi nelle mani di un amico avvocato esperto in materia. Lo stesso Cicchetti che tanto sbraitava nelle piazze contro chi da lui stesso definito “il compagno Besson” bandendone il modello adottato in Acqualatina (…ipocrisia o memoria corta!).

Nel mentre l’unica vera intuizione avuta dai vertici di Aps è aver capito che occorreva accontentare qualche Sindaco della Provincia, sia di destra che di sinistra, aprendo sportelli sul territorio e avere, così, una spalla al proprio fianco nella difesa della gestione del servizio.

Ed eccoci giunti al termine della nostra storia: oggi esiste un carrozzone da mantenere, sempre più trincerato dietro mura invalicabili di omertà, che respinge al mittente ogni tentativo di accesso agli atti, che spende e spande a suo volere in maniera incontrollata in consulenze ed assunzioni che però, in fin dei conti, mantiene il proprio equilibrio economico finanziario sulle spalle dei cittadini veri ed unici soci sostenitori del nuovo “gingillo”.

In un paese civile la politica non se la può cavare a colpi di comunicati stampa, dovrebbe invece avere il coraggio di rimettere proprio agli utenti l’ultima parola, sondare il livello percepito in termini di qualità e costo del servizio, attraverso questionari di gradimento, in esito ai quali trarre le idonee conclusioni e adottare i giusti provvedimenti sulla modalità di gestione del servizio e sulla classe dirigente oltre che sulle politiche del personale adottate.

In caso negativo sollevare immediatamente dall’incarico il Presidente e l’intero management di Aps chiedendo loro il risarcimento dei danni prodotti e non, invece, come sta accadendo conservare le poltrone attraverso accordi trasversali che coinvolgono tanto la destra quanto la sinistra.

I primi cittadini, che ricordo essere soci della in house Acqua Pubblica Sabina, dovranno inevitabilmente prendere atto del diffuso malcontento che serpeggia tra i cittadini e non potranno esimersi dalla responsabilità di avere il diritto/dovere di prendere l’ultima decisione in sede di conferenza dei Sindaci, come del resto continua ad osservare in maniera scaltra nei vari comunicati stampa il Presidente Turina, divertendosi a fare lo gnorri fingendo di non sapere chi realmente predispone e valida le tariffe.

In conclusione, è doveroso far osservare come le precedenti tariffe applicate secondo il Metodo Tariffario MIT-2 siano ancora pendenti dell’approvazione dell’ARERA, convenendo con Refrigeri laddove asserisce che “In un momento di crisi generale come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia chi gestisce la cosa pubblica non può non tenere in debito conto le difficoltà con cui i cittadini, le famiglie e le imprese si confrontano quotidianamente”.

Ed ora non resta che attendere le determinazioni che i sindaci, oggi forse più illuminati, vorranno intraprendere nella prossima conferenza per l’approvazione delle tariffe del servizio idrico.

Foto: RietiLife ©

 

 

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