Purtroppo, a seguito delle scosse sismiche del 2016, gli edifici che componevano il complesso “Don Minozzi” sono stati fortemente danneggiati, al punto che qualunque tentativo di restauro e consolidamento avrebbe portato al concreto rischio di interventi tanto invasivi da snaturare e falsificare il senso spaziale e costruttivo originario.
L’assunto fondamentale è che non sono tanto gli edifici nella loro materialità il bene più prezioso da salvaguardare, quanto la visione sociale dei fondatori dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia – il senso di comunità, il lavoro, la formazione, l’accoglienza – che ha informato il piano generale di Arnaldo Foschini. Su questa base la Soprintendenza ha inteso elaborare un vincolo entro cui è possibile agire per tutelare quella visione e la sua conseguente esplicitazione spaziale.
Facendo fulcro sulla chiesa di Santa Maria Assunta, lo studio Stefano Boeri Architetti (incaricati dall’ONPMI) si muoverà dunque entro l’alveo di prescrizioni pensate per ripristinare un luogo che è il simbolo fisico della tenacia nel tentare di (ri)costruire, dopotutto, un modello di vita sostenibile, non solo da parte di Padre Minozzi e Padre Semeria, ma della città di Amatrice tutta.
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