(r.l.) “Ma è regolare che sono più di tre ore che siamo in coda al drive in pediatrico con bambini che piangono nelle auto ed un solo operatore a fare i tamponi?”: solo una delle tante segnalazioni arrivate oggi in redazione sulla questione drive-in pediatrico (assieme alle tante segnalazioni sul drive-in tradizionale e più che sulla sua operatività, sui referti – LEGGI).
Sulla questione drive-in pediatrico in un’altra segnalazione si legge: “Cara Asl di Rieti, avete sponsorizzato il drive in pediatrico per permettere, in teoria, un accesso facilitato e rapido ai bambini (una categoria già messa a dura prova dal Covid)! Bene, io e mio figlio di 4 anni e mezzo siamo stati chiamati dal vostro servizio perché lui doveva effettuare il tampone per un contatto avvenuto a scuola, vi siete raccomandati di andare di pomeriggio dopo le 15 perché c’era il servizio di drive in pediatrico! Vista la situazione ho pensato di anticiparmi sui tempi e ci siamo messa in fila in macchina alle ore 13.58, siamo riusciti a fare il tampone dopo ben 4 ore. È stressante per un adulto una situazione del genere, figuriamoci per un bimbo che visto il passare delle ore potrebbe avere fame, sete od essere semplicemente stanco di stare chiuso in una macchina! Ecco direi che questo servizio pediatrico non sta funzionando benissimo e forse è il caso di rivedere e mettere a punto le cose per garantire un servizio umano almeno per i bambini” si legge nella segnalazione.
Va detto che la scuola e i casi di positività riscontrati negli ultimi giorni in classe (con decine di bambini e ragazzini coinvolti e da sottoporre ai test), hanno aumentato di molto il lavoro sul fronte tamponi. Ma le segnalazioni si accavallano. Quale è la soluzione?
Foto: RietiLife ©