Troppi contagi, Conte pronto a misure più rigide e studia il “mini-lockdown” con scuole aperte ma tutti a casa subito dopo cena

(p.c.) Potrebbe arrivare già domani in serata il nuovo Dpcm Covid con un ulteriore giro di vite da parte del Governo con l’intento di contenere i contagi Covid.

A ormai ventimila nuovi contagi non sembra più possibile attendere i sette giorni che il premier Conte aveva posto come limite ultimo prima di un nuovo Dpcm. Le richieste e pressioni da parte di governatori, scienziati e una parte dei ministri, avrebbero portato il presidente del consiglio ad accelerare con l’emanazione di nuove direttive che riguarderebbero un coprifuoco rafforzato con due settimane di chiusura, anche se non totale, per rallentare i contagi e alleggerire le strutture sanitarie ormai in sofferenza.

Niente lockdown come Giuseppe Conte ha promesso, ma certamente un cambio di passo con il Governo che sta già lavorando a un nuovo Dpcm che potrebbe essere pronto già domani sera. Le scuole restano aperte. Industria, commercio, artigianato e professioni vanno avanti. Si fermeranno invece tutte le attività ritenute “non essenziali”, dai convegni allo sport non professionistico.

Nuovo limite di posto sugli autobus e un numero ancora più limitato di ospiti alle cerimonie. Il ministro Gualtieri sta già valutando i fondi per sostenere le attività che saranno costrette a fermarsi.
Il premier Conte ha cercato di non inasprire ulteriormente le regole anti Covid ma i numeri dei contagiati e delle terapie intensive allarmano Palazzo Chigi e il governo sembra ora seguire in modo compatto una linea comune. Conte si è preso questa giornata per un confronto con le parti ormai convinto che servono misure più energiche per riportare la curva a numeri meno preoccupanti. Oggi, dopo un nuovo confronto con le Regioni, Conte potrebbe riunire i capi delegazione per condividere le nuove restrizioni anche dopo il confronto avuto con il commissario Arcuri. Quindi si andrebbe verso una normativa nazionale.

I PUNTI ALLO STUDIO
Coprifuoco: La misura che preoccupa a causa delle tensioni che ha già scatenato in Campania. La proposta è lo stop dalle 21 per attività e circolazione su tutto il territorio nazionale anche se si potrebbe optare, per tutelare le attività di ristorazione, di inasprire i controlli e aumentare le sanzioni. Resta aperta l’ipotesi di posticipare il coprifuoco alle 22 o alle 23, lasciando ai locali pubblici la scelta se rimanere aperti. In ogni caso dopo l’orario stabilito si potrà uscire dalla propria abitazione solo per motivi di urgenza, salute e lavoro.

Palestre e piscine: La linea dura condivisa ormai da tutto il governo, porterebbe alla chiusura di palestre, piscine e centri sportivi mentre si potrà continuare a fare jogging e attività all’aria aperta con le stesse regole in vigore durante il lockdown.

Centri commerciali: Ormai praticamente certa la chiusura nel fine settimana dei centri commerciali per evitare assembramenti ad alto rischio. Rimarranno aperti i negozi al dettaglio mentre per i mercati si imporrebbe una stretta sulle regole, o saranno chiusi.

Scuola: Il Ministro all’Istruzione Azzolina ha chiesto di stabilire la percentuale di didattica a distanza per le superiori al 50% sperando che si riesca a mantenerla senza arrivare alla chiusura

Estetisti e parrucchieri: Sembra niente chiusura ma controlli ancora più rigidi sul rispetto dei protocolli e ordinanze di chiusura immediata per chi risulta non in regola.

Spostamenti tra Regioni: Su questo punto, considerato da molti l’ultimo passo prima del lockdown, non c’è ancora nessuna decisione certa anche se si prospetterebbe un limite agli spostamenti da quelle Regioni che hanno un indice Rt molto alto.

Foto: Governo ©

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