(di Matteo Dionisi) Da Casa Real fino alle maglie che ricordano la vittoria in coppa Korac nella stagione 1979-80: pensieri, sogni, progetti di Roberto Pietropaoli. Tutto si può dire, tranne che quando il numero uno amarantoceleste si tuffa dentro un nuovo disegno non lo faccia in maniera professionale e ambiziosa. Dall’idea di ripercorrere ciò che è stato fatto dalla AMG Sebastiani Rieti, alla realizzazione di una squadra sua. Costruire per vincere, provare a raggiungere e far sognare quegli obiettivi che hanno toccato con mano dei veri campioni: Di Fazi, Brunamonti, Willie Sojourner, Antonetti, Olivieri, Coppola e Lee Johnson.
A RietiLife Roberto Pietropaoli si è raccontato tra passato, presente e nuovi progetti.
Patron sono passati più di tre mesi da questo suo nuovo progetto, se la sente di fare un bilancio?
“Per il momento è un bilancio sufficiente. Non è stato fatto nulla di eccezionale, a parte quello di aver costruito una casa tutta nostra. Per il resto c’è ancora da dimostrare”.
Domenica la squadra si è qualificata per il prossimo turno in Supercoppa Centenario. Nel terzo quarto però ha avuto qualche difficoltà: manca ancora qualcosa?
“Probabilmente manca qualcosa, se subisci un parziale del genere non è solo mancanza di concentrazione. Se ci saranno occasioni le coglieremo. La squadra è assemblata da poco tempo e metterli insieme non è facile. Mercato si, ma solo le ne vale la pena e aumenta il livello”.
Parliamo di progetti come Casa Real. È stata definita la vostra Formello, ma l’idea di creare questo centro da dove nasce? Sta pensando anche ad altre strutture?
“L’idea nasce dalla necessità di creare una zona dove allenarci. Il PalaCordoni non aveva le giuste necessità, li al Gudini abbiamo costruito qualcosa di bello e importante. Altri progetti? Vanno capite alcune dinamiche, per il momento dobbiamo curare bene quello che è stato fatto e vincere nelle competizioni. La Serie B per noi è e deve essere solo un passaggio”.
Le nuove maglie della Sebastiani rievocano i fasti di un tempo, c’è stato qualche rumor dopo la presentazione?
“Come tutte le cose, c’è chi ti critica e chi no. Sono vaccinato ormai, a Rieti piace criticare a prescindere. Se trovi una persona che conosce la città, come me, passa e va avanti e bisogna riflettere prima di aprire bocca. Bisogna aspettare i fatti e poi forse si può criticare. Perchè è giusto, ma solo se si fa in maniera costruttiva”.
Fingiamo sia finita la B e abbiate vinto, come la immagina la Sebastiani in A2?
“Sogno una squadra che possa fare il salto subito in Serie A1. Una squadra con due americani forti, un roster competitivo e che possa subito vincere. Solo vincendo crei la mentalità: non solo all’interno della squadra ma anche in società. Rieti deve pensare in maniera ambiziosa e con più ottimismo. Siamo imprenditori e dobbiamo avere il tempo di lavorare. Con il Real abbiamo fatto una finale scudetto e non vedo perchè una piazza così non possa stare fissa in A1. Prima di fare questo c’è bisogno di studiare e programmare, c’è una differenza abissale di categorie”.
Foto: Gianluca VANNICELLi ©