(ch.di.) “Come già spiegato ieri la Regione Lazio ribadisce che non ha assunto alcuna decisione in merito a nuovi provvedimenti per contenere il contagio e che, soprattutto, non è prevista alcuna nuova ordinanza né decisione presa autonomamente. Come sempre dall’inizio di questa pandemia, con senso di responsabilità, l’Amministrazione regionale parteciperà al confronto con il Governo e le Regioni e poi applicherà tutti i provvedimenti che verranno decisi insieme”: così in una nota la Regione Lazio, che partecipa al confronto col Governo per le nuove norme per contenere il contagio, alla luce dei numeri a livello nazionale (oggi quasi 11mila nuovi positivi), regionale (leggi) e locale (leggi).
Dunque Lazio che non vuole spaccature e incentiva il dialogo e la condivisione sulle norme da adottare per contenere il contagio. Circolano diverse ipotesi (leggi) che mutano di ora in ora. Ad esempio c’è scontro sull’eventuale orario del coprifuoco e sulle possibili chiusure di palestre e parrucchieri (ed affini); su questi ultimi, come centri estetici e benessere non c’è unione e si potrebbe tornare indietro (almeno parzialmente). Incerte anche le sorti dei campionati dilettantistici, anche se una stretta ci sarà, fanno sapere da Roma. La valutazione, insomma, è in corso sullo stop alle palestre e alle piscine e più in generale sugli sport di contatto dilettantistici.
A difesa dei locali, poi, ci sono proprio le Regioni, come dice il il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: “Salvaguardando le attività produttive e quelle di servizio, occorre ragionare meglio sul contenimento di quelle che determinano assembramenti o compresenza ravvicinata non organizzata e meno gestita. Non mi pare però che i ristoranti e gli esercizi che assicurino posti a sedere nel rispetto dei protocolli debbano rientrare in questa categoria. Va da sé che i settori che dovessero essere toccati da provvedimenti più restrittivi meriterebbero da subito misure di sostegno e ristoro”. A dirlo , dopo l’incontro di oggi con alcuni rappresentanti del Governo.
Da Palazzo Chigi vogliono evitare ogni “balzo in avanti” e chiedono di restare “in attesa di comunicazioni ufficiali che avverranno nella giornata di domani con una conferenza stampa del Presidente del Consiglio”, Giuseppe Conte. “Le uniche misure di restrizione veritiere saranno quelle contenute nel dPCM che verrà emanato non appena definito il quadro di intervento” aggiungono.
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