(ch.di.) È uscito ieri il nuovo singolo della band reatina “Mattia Caroli e i Fiori del Male“. Si intitola “La mia generazione” ed è disponibile su Spotify, gratuitamente, a questo link.
A produrre l’ultima fatica della band reatina è Leonardo “Leo” Pari, cantautore musicista e produttore con diverse importanti collaborazioni, tra cui i TheGiornalisti. Registrato con Vdss Recording Studio, il mixaggio del brano è stato affidato a Jesse Germanò mentre la grafica è stata curata da Sabrina Gabrielli.
C’è forte ispirazione a diversi stili e band del panorama italiano e internazionale. Mattia Caroli canta in italiano: “La mia generazione, fatta di televisione. Non ricordo amore o poesia”. Un po’ Baustelle per i voli fotografici e filtrati sulla quotidianità, un po’ Depeche Mode per il sound “synth”, un pochino Deadmau5 per quella copertina di alienati immersi nella realtà virtuale sotto un beat incalzante. E un po’ anche primissimi TheGiornalisti (il produttore Leo Pari ha collaborato anche con l’ex band di Tommaso Paradiso).
“Mattia Caroli e i Fiori del Male” raccontano una generazione, appunto, in cui nella “metropolitana vedo solo indifferenza. Ma tu non vuoi bruciare, tu vuoi vivere com’è. Persi nella solitudine, un bacio nel traffico”. C’è una foto di Roma, città – si sente nel brano – che “con gli anni ho imparato ad amarti. A guardare e soffrire con te. Immersi nei giochi di sesso e d’amore” che riporta al nostro ascolto a Promiscuità, brano del 2014 proprio dei TheGiornalisti (“Gli sguardi che crepano persino il muro Niente legami ma solo affetto, questione di letto. Questione di sigarette fino alle sette e poi nulla più”).
Brano di alta godibilità, da inserire nella playlist del proprio Spotify. Un tocco reatino ai brani preferiti che non farà male avere. Bella sintesi di tanti stili.
Foto: MCFdM ©