Rieti Life L'informazione della tua città
(di Matteo Dionisi) Ci sono ex giocatori ai quali il destino ha riservato qualcosa di importante. Lo sa Andrea Pirlo, che in questa nuova stagione si trova alla guida della Juventus di Cristiano Ronaldo, nella sua prima esperienza da allenatore. Da più di un mese e mezzo lo sa anche Alex Righetti – con qualche esperienza in più alle spalle -, ovviamente in un altro sport perché si parla di basket, ma la sostanza non cambia.
La sua bacheca vanta medaglia d’argento ad Atene 2004; medaglia di bronzo agli Europei in Svezia; una Supercoppa Italia con la Virtus Roma; Coppa Italia con lo Scandone Avellino e l’Euro Challenge con la Virtus Bologna nel 2008. L’emiliano ha fatto il vice nella Eurobasket Roma nel 2017/18, poi il primo nella Tiber Roma, Valmontone, e adesso è alla guida della Real Sebastiani. La squadra amarantoceleste di patron Pietropaoli ha fissato da subito l’obiettivo principale: tornare in Serie A1.
La dirigenza ha costruito un roster importante in questi mesi, composto da giocatori che forse in Serie B ci stanno anche stretti. A RietiLife Righetti ha raccontato i suoi primi mesi alla Real Sebastiani, del suo passato ma soprattutto dei traguardi che vuole raggiungere con il club.
Mister Righetti, dopo un mese e mezzo di raduno, amichevoli, quali sono le sue sensazioni?
“Ho sensazioni positive, i ragazzi si stanno impegnando tanto. Veniamo da 5 mesi di stop e abbiamo inziato a lavorare in maniera graduale. Adesso stiamo cercando di mettere dentro tutti i nostri concetti, i ragazzi si applicano, hanno voglia di allernarsi. È un gruppo allenabile e questo è molto importante per me”.
Questi sono i primi anni di carriere da allenatore. Ora in questa stagione con la Real Sebastiani ha un roster importante, e avete un obiettivo altrettanto importante. Oltre allo stimolo c’è un pò di tensione?
“No, non ho tensione. I ragazzi sanno quali sono i nostri obiettivi, sono stati chiari dal primo giorno. Quando si inizia una nuova stagione e ci si gioca qualcosa di importante, è normale che subentra un pò di tensione. Questo però poi passa: noi abbiamo un obiettivo e lavoreremo ogni giorno per raggiungerlo. I giocatori sanno quel’è la strada da percorrere”.
Rieti è una piazza calda per il basket. Qui c’è un’altra squadra, lei che tipo reazione si aspetta dal pubblico nei vostri confronti?
“Ognuno di noi ha il desiderio di giocare davanti ad un pubblico numeroso e caloroso. Dentro di noi c’è questa voglia: da uomo di sport, la città deve essere orgogliosa di avere due squadre che vogliono essere protagoniste. Per uno che ama lo sport è il massimo. Vorrei pensare che il palazzetto sia piano ogni domenica: una volta per noi e una per loro. Ci deve essere un trasporto importante per tutte e due le squadre”.
Da giocatore lei è stato molto volte avversario qui a Rieti. Che ricordo ha di quelle partite?
“È stata un’esperienza bella, c’era un’atmosfera da brividi con un palazzetto davvero caldo. Mi è sempre piaciuto venire a giocare qui: per la struttura e il suo contorno”.
Durante questa stagione quanto conta e quanto sarà importante giocare al PalaSojourner?
“Sarebbe molto importante, è innegabile che una squadra di Rieti abbia la voglia, il desiderio e la soddisfazione di giocare davanti al proprio pubblico. Ci piacerebbe avere questa opportunità, il palazzetto può diventare un fattore importante per noi e dover andare fuori sarebbe un peccato. Speriamo di esserci, sarebbe la chiusura di un cerchio anche per la società e di come vuole partire”.
Ha citato la società. Che rapporto c’è con il patron Pietropaoli, visto che è una persona appassionato di basket e soprattutto intenditore?
“È molto schietto. Mi piace confrontarmi con lui, perchè è uno stimolo continuo. Davanti ho una persona competente, abbiamo un rapporto molto diretto. Sono rimasto sorpreso, perchè non pensavo di avere un feeling in così poco tempo con un presidente”.
Foto: Gianluca VANNICELLI ©
