Si parla di furti, di sicurezza dei cittadini e del contrasto alla microcriminalità messo in campo dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine nella nostra “piccola isola felice”. In questa lettera, inviata da una giovane lettrice di RietiLife che ha chiesto di mantenere l’anonimato, c’è molto più di una riflessione di ampio respiro sulla situazione attuale della nostra cittadina: c’è una chiara testimonianza della preoccupazione che comincia a serpeggiare in città, a causa della raffica di furti delle ultime settimane. Dare voce ai cittadini è da sempre nello spirito di RietiLife e per questo la pubblichiamo integralmente.
«Vorrei portare voi addetti ai lavori e i miei concittadini, a conoscenza di un fatto che credo sia per molti versi e da molte parti, stato sottovalutato e a cui vorrei, possibilmente, fosse posto un rimedio o quanto meno un tentativo, per tentare di salvare la nostra città. Sicuramente saprete del sempre crescente fenomeno di furti che sta logorando la nostra città da quasi due mesi. Credo che il dilagare di questi incresciosi avvenimenti, uniti allo sgomento e alla paura degli abitanti di Rieti e allo scarso interesse dimostrato dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine a riguardo, possano costituire il mix perfetto per il declino di questa città.
Per anni, le generazioni passate e quelle presenti, compresa la mia, quella di una venticinquenne che ama questa città e che ne fa un motivo di vanto altrove (nonostante i mille difetti), non hanno fatto altro che ripetere che questa, a differenza di tante altre città rese ormai invivibili dalla delinquenza, sia una sorta di “piccola isola felice”, sicuramente non immune dal tarlo della criminalità, ma di certo ancora in buona parte rientrante nei limiti di una convivenza civile. Il sentore che qualcosa stia inesorabilmente cambiando si avverte concretamente da circa due mesi; da quando cioè, bande di criminali hanno iniziato a mettere a segno furti in ville, cantieri, condomini e zone commerciali.
Quello che mi preme far presente, esortazione alla quale vorrei vi uniste voi addetti ai lavori e i miei concittadini è la presenza, scarsa e a volte purtroppo inesistente delle istituzioni in questo ambito. Sono figlia di un ex militare; ho avuto a che fare indirettamente (ma neanche troppo!) per anni con forze dell’ordine, caserme e quant’altro per via di mio padre per cui credo di parlare con cognizione di causa e con assoluta obiettività quando dico che purtroppo, indipendentemente dai tagli, dalle riforme, dal periodo di profonda crisi che stiamo attraversando, la nostra città stia venendo profondamente trascurata da chi, seppur con i pochi mezzi a disposizione, potrebbe e dovrebbe farsi garante della sicurezza del cittadino.
La sicurezza del cittadino non può e non deve essere un obiettivo non più perseguibile da parte di chi deve avere questo come principio cardine nel momento in cui indossa una divisa. Credo che la fortuna di questa città, tra molte altre, sia quella di disporre di un’estensione tale da poter garantire una copertura minima ma efficace. Ribadire la presenza della divisa, anche solo girando nelle vie principali (visto che un’altissima percentuale dei citati furti è avvenuta in pieno centro e non in zone periferiche o isolate) credo possa essere, se non la soluzione, quantomeno un deterrente ad imbarcarsi in attività criminali.
L’opinione di molti dei miei coetanei è concorde nel ritenere la presenza delle forze dell’ordine sulle nostre strade, davvero molto scarsa. Questo, a conferma della obiettività che porta molti dei miei coetanei a reclamare vigilanza da parte degli stessi (poco amati) poliziotti muniti di etilometri il sabato sera! Quello che chiedo a voi e che non mi stancherò mai di chiedere, è di portare alla luce questa problematica; fare in modo che le istituzioni, le autorità prendano seriamente in considerazione le difficoltà di una città che improvvisamente si trova a dover far fronte ad un’emergenza dinanzi all’inerzia degli operatori di sicurezza; una inoperosità che non può essere giustificata in alcun modo.
Parliamo di un settore, come quello delle forze dell’ordine, troppo spesso a mio parere, incolpato ingiustamente di negligenza e condotte scorrette, ma forse, la possibilità di scorgere pattuglie delle forze dell’ordine così assiduamente solo in parcheggi di bar della città, potrà difficilmente far ricredere chi sta inesorabilmente perdendo fiducia nelle istituzioni. Con questa mail mi faccio portavoce di un bisogno d’aiuto comune, che interessa direttamente cittadini già vittime di questi fatti e cittadini che come me sperano di non dover essere vittime in futuro, pertanto, qualora accoglierete questa mia richiesta, vi chiedo cortesemente di rimanere nell’anonimato». Foto: RietiLife © 14 Gennaio 2013