“Al peggio non c’è mai fine. Siamo ormai certi che i ripetuti scivoloni, le gaffe, le interpretazioni distorte, facciano parte del bagaglio culturale del presidente Regnini. Arnesi un po’ logori, ovviamente, e soprattutto fuorvianti, che tuttavia riemergono nei momenti di difficoltà con l’obiettivo di alzare polveroni per confondere e nascondere le criticità dell‘Azienda dei Servizi Municipali di Rieti”. Così la Uil di Rieti e le categorie UilTucs e Uil Trasporti, tornano sulla riunione già definita ‘carbonara‘ del due settembre scorso, nella quale all’assenza della Uil si è ritenuto opportuno discutere con le altre organizzazioni sindacali delle tematiche che riguardano il futuro dell’azienda partecipata reatina.
“Oggi Regnini si giustifica dicendo che convoca chi glielo chiede – si legge nella nota Uil – Scambiando fischi per fiaschi e aggrappandosi su specchi cosparsi di grasso omette però di dire che l’incontro richiesto dal nostro sindacato, che poi ha portato alla firma di un verbale e che non ha coinvolto le altre sigle sindacali, era stato finalizzato a chiudere dieci vertenze di nostri iscritti aperte da anni, vertenze già definite da un arbitro monocratico nel novembre 2019 che però, a distanza di mesi ancora non erano state perfezionate con il pagamento ai lavoratori degli arretrati riconosciuti e l’adeguamento ordinario“.
“Costatando la scarsa correttezza di Regnini – prosegue la nota – col senno di poi, possiamo dire che da parte nostra la voglia di comporre bonariamente le vertenze è stato un errore, forse avremmo dovuto chiedere al Giudice l’esecuzione dei dispositivi, magari pignorando qualche bene aziendale. Ma non è mai troppo tardi, visto che ancora oggi parte di quei crediti riconosciuti non sono stati ancora pagati. Ci dispiace che il racconto del presidente Asm abbia fatto credere alle altre Organizzazioni Sindacali che la Uil abbia richiesto un incontro per discutere di organizzazione del lavoro e del futuro di Asm, quando invece si è trattato di questioni che per ovvie ragioni di mandato e rispetto della privacy potevano essere trattate solo in forma riservata“.
“Dirigenti isolati, personale demansionato, trattamento di fine rapporto calcolato male, vincitori di concorso rimossi a beneficio di altri, capi servizi che con conosco gli accordi sottoscritti e che certificano la loro incompetenza quotidiana, la mano destra che non sa cosa fa la sinistra, emolumenti omessi in busta paga, premio di produzione non pagato a chi ne aveva diritto – conclude la Uil – Sono state queste le criticità affrontante e Regnini fa finta di nulla provando a mandare la palla in calcio d’angolo. A questo punto sorge una domanda: sono queste le regole del gioco per il futuro? Ci auguriamo di no. Speriamo invece. che le corrette relazioni sindacali vengano rispettate. Ma è chiaro che un comportamento simile è stato antisindacale e per questo stiamo decidendo di rivolgerci a un legale. Siamo comunque già certi che i racconti fuorvianti del Presidente dell’Asm siano stati in grado di abbindolare soltanto le donne e gli uomini in malafede e chi è ancora disposto a dargli credito”.
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