Area Rieti invita a votare No al prossimo referendum confermativo della riforma costituzionale, che prevede la riduzione dei parlamentari. La scelta nasce innanzitutto dal rifiuto della narrazione demagogica, che vede la politica come un costo inutile per la società. Il problema non è il numero dei deputati, quanto “costano”, ma la scarsa qualità dei quadri dirigenti politici, nella gran parte assimilabili ad influencer a caccia di like, privi di una visione progettuale e prospettica, la politica odierna si preoccupa unicamente del quotidiano, incapace di leggere il passato e di costruire il futuro”: lo scrive Area Rieti con Chicco Costini.
“E tutto questo non si risolve riducendo i parlamentari, ma intervenendo sulla selezione degli stessi. Ridurre gli eletti significa invece indebolire i territori, soprattutto i più deboli e meno popolati come la nostra provincia, spostando ulteriormente il centro del potere nelle grandi realtà urbane. Si ridurrà in questo modo la possibilità dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti, di poter avere un rapporto diretto con chi governa la Nazione, allontanando ancora di più la società reale dai palazzi del potere. Ed è anche per questo che tutti i partiti sono favorevoli a questa riforma, che otterrebbe come unico risultato concreto, un ulteriore rafforzamento dei leader dei partiti, sempre più uomini (o donne) soli al comando, circondati da una corte di servi, il cui destino è legato al volere unico di chi ha le leve del comando. Da ultimo votare no alla riforma che ha rappresentato il punto nodale dell’accordo tra 5 stelle e PD, significherebbe dare un segnale chiaro di contrarietà all’attuale governo di inetti guidati da Conte. Per cui contro una riforma che riduce la possibilità dei cittadini di incidere sulla scelta dei propri rappresentanti, che lascerà i territori interni ancora più abbandonati, che non impedisce a ignoranti ed inetti di essere eletti, premiando ulteriormente leccaculo e ipocriti, è necessario schierarsi senza esitazioni per il NO, dando un segnale inequivocabile di rottura con l’attuale maggioranza” conclude Area.
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