“Il Comune di Rieti, dal 2018, è uno dei comuni inseriti nel Censimento Permanente ISTAT della popolazione. A questo scopo esso si avvale di una serie di rilevatori, concittadini non occupati che hanno risposto ad un avviso e scelti in base ad una graduatoria”: lo si legge in una nota inviata a RietiLife.
“Lo scorso anno ci furono problemi nel pagamento degli stessi (3 mesi di rilevazioni da ottobre a dicembre con impegni anche a settembre e gennaio, per un compenso che non raggiunge i mille euro – si parla di 17mila€ per 29 persone). Per un pagamento che è previsto (nel contratto) nel mese di maggio, i rilevatori dovettero a fine giugno scrivere alla stampa, e vennero poi di conseguenza liquidati a metà luglio. Era il primo anno in cui il Comune si trovava a gestire questo passaggio dei fondi ISTAT (disponibili sin da inizio aprile) verso i rilevatori. Quindi ci si aspettava che quest’anno il meccanismo fosse oliato. Tanto che ad inizio anno ci fu prospettato un anticipo su quanto dovuto, in quanto ISTAT aveva anticipato dei fondi, prima del conteggio finale ed individuale. Invece è passato Ferragosto e non si è visto ancora né anticipo, né saldo. Mesi fa ci fu detto che ci fossero problemi legati alla approvazione del bilancio (sic!); come se non venissero pagati stipendi in attesa di ciò. Ma tant’è, approvati consuntivo e previsionale quasi un mese fa, i rilevatori (ripetiamo, scelti tra cittadini non occupati) debbono ancora essere retribuiti per il lavoro di un anno fa. Grazie a Dio, causa Covid, il censimento permanente è sospeso per l’anno 2020″ conclude la nota.
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