(r.l.) Era stato tra i primi a prendersela con chi, tra i politici e in particolare onorevoli, aveva chiesto il bonus Inps. Oggi viene accusato di averlo percepito. È il consigliere regionale Sergio Pirozzi, ex sindaco di Amatrice, al centro di una bufera innescata da alcune notizie di stampa e da un tam-tam social che corre come il vento. L’accusa è di aver percepito il bonus di 600 euro per l’emergenza covid, riservato ai liberi professionisti. “È una fake news. Querelerò Il Tempo che ha fatto uscire la notizia. La domanda per il contributo da 600 euro, che è personale, l’ha fatta mia moglie e i soldi sono arrivati sul suo conto corrente. Quando mi disse che aveva chiesto il contributo con la sua posizione Inps io lì per lì mi sono arrabbiato. Ma lei mi ha risposto: ‘Io non voglio essere una donna dell’Ottocento che viene mantenuta dal marito’. Di fronte a una cosa del genere ho alzato le mani, ha ragione lei. È una forma di sessismo al contrario battersi per l’emancipazione femminile e poi usare il lavoro di mia moglie per attaccare me. Che lei chieda aiuto in un momento di difficoltà è legittimo, altra cosa è se lo avessi fatto io”. La moglie di Pirozzi, Teresa, infatti, gestisce un’edicola ad Amatrice, un servizio pubblico nella cittadina devastata dal sisma e che a detta del consigliere regionale ha risentito molto dell’emergenza covid, sommata a quella del sisma.
“Il mio ruolo in questa impresa è ininfluente – sottolinea Pirozzi – sia da un punto di vista gestionale, sia rispetto alla posizione Inps e al conto corrente intestato esclusivamente alla mia consorte. Si tratta di un piccolo negozio indispensabile per la comunità colpita dal sisma, rimasto aperto durante il lockdown pur con incassi azzerati per garantire un servizio pubblico. Un negozio che fa i salti mortali per rimanere aperto, con la doppia crisi terremoto-covid. A tutela della mia onorabilità di uomo impegnato nelle istituzioni da 25 anni e di quella della mia famiglia – conclude il consigliere in una dichiarazione rilasciata ad Ansa – agirò per vie legali contro chiunque tenterà di mettere la posizione di Teresa sullo stesso piano di quella dei politici eletti che, in via diretta hanno approfittato delle gravi lacune che di questa legge, fatto che ho apertamente e pubblicamente condannato fin dal primo momento in cui è emersa la vicenda”.
Su Facebook, Pirozzi alcuni giorni fa, all’esplodere dello scandalo dei bonus agli onorevoli, aveva scritto: “Una brutta storia, che fotografa bene la distanza che c’è oggi tra una certa politica e le persone comuni. io spero che questi 5 vigliacchi, di qualunque partito siano, si dimettano e chiedano scusa agli italiani e ai loro sacrifici. Sarebbe doveroso. Al centro ci sono sempre le persone: se uno è una brava persona lo è da cittadino e da uomo o donna delle Istituzioni. È questo che fa la differenza. Sempre”.
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