“La vicenda che riguarda i dipendenti dell’area Bar Tavola della Conad di Campoloniano è emblematica di un certo modo di considerare uomini e donne come cose, di poterli spostare come pacchi, di poter ridurre con una fredda comunicazione i loro diritti già acquisiti. Stiamo parlando di un comportamento antisindacale, che ci vedrà impegnati attraverso il ricorso alle vie legali con l’obiettivo di annullare la procedura che è stata seguita”. Lo hanno detto in una nota congiunta i segretari della Uiltucus Rieti, Pietro Feliciangeli, e della Fisascat Cisl, Carlo Bravi.
Per continuare: “Tutto inizia alla fine di giugno quando la Cref srl, che gestisce il punto vendita Conad comprendente il servizio di bar tavola calda, comunica ai sei dipendenti che vi prestano opera, che la gestione sarà ceduta da lì a pochi giorni alla Cookery srl, società appartenente alla famiglia proprietaria di Cref Srl. Questa cessione di ramo di azienda che, a detta della società, sarebbe dovuta servire per rendere più efficace ed efficiente il servizio, in realtà è una cessione molto insidiosa per i lavoratori e le lavoratrici, perché proprio nella comunicazione, si specifica che pur non rischiando il posto di lavoro, sarà applicato un contratto diverso, guarda caso con meno tutele rispetto al precedente e certamente meno oneroso per la società subentrante”.
“Ma c’è altro – hanno proseguito Feliciangeli e Bravi – in tutta questa vicenda non è stata minimamente rispettata la procedura di trasferimento di ramo di azienda con le necessarie comunicazioni, previste per legge, alle organizzazioni sindacali. Ragione per cui abbiamo chiesto all’ispettorato territoriale del lavoro un incontro alle due società, anche per fare luce sui passaggi relativi all’attivazione della cassa integrazione in deroga. Nell’incontro presso ufficio lavoro, le due società, rappresentate dallo stesso avvocato, non hanno inteso aderire alle richieste sindacali, ribadendo fermamente il loro operato. Sebbene i dipendenti al momento non avranno nessuna decurtazione dello stipendio, il contratto attualmente utilizzato (Cisal terziario) non è neanche appropriato, ed espone al rischio concreto di essere sostituiti da altro personale, che ovviamente avrà un trattamento economico inferiore, vale a dire il 30 per cento in meno del contratto sottoscritto precedentemente dalle organizzazioni sindacali. Un giochino che potrebbe far risparmiare la società subentrata a discapito dei lavoratori”.
“Ma è un giochino pericoloso che lavoratrici e lavoratori hanno capito – hanno concluso i due esponenti sindacali – Non a caso sono già in stato di agitazione con possibili forme di protesta presso il supermercato stesso. Noi riteniamo che le due società abbiano tenuto un comportamento antisindacale e abbiamo deciso di percorrere le vie legali per difendere i lavoratori e chiederemo l’annullamento della procedura che ha portato alla cessione del ramo di azienda. Infine ci rivolgiamo alla Conad, per sapere come sia stato possibile che tutto questo sia avvenuto all’interno dei suoi spazi dove, si sa, contano le persone oltre le cose. Bene, se questo spot è ancora valido, faccia anche lei i necessari passi per evitare che i lavoratori perdano diritti e dignità”.
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