Si chiama Giallo Blu ed è un bazar come le botteghe di una volta l’ultima “impresa” nata nel Vivaio della Fondazione Varrone: l’ha aperta sabato scorso a Cittaducale Pasqualina Riganelli, 33 anni appena, ma che ha già conosciuto la fatica di partire per il Nord in cerca di lavoro e poi la sfida di tornare, per inventarselo a casa propria. Con la consulenza e il supporto – gratuito e personalizzato – di Vivaio, il servizio di “accompagnamento” alla creazione di impresa aperto a Palazzo Dosi, e che in un anno di attività ha accolto e “orientato” più di 100 persone e ha contribuio alla nascita di una decina di imprese. E’ così che su Corso Mazzini si è alzata una nuova serranda: quella del bazar di Pasqualina, dove la gente può trovare tutto quello che può servire in casa.
Viaggia invece on the road l’altra impresa nata da Vivaio ai primi di luglio, Giò Burger’s: al volante e dietro al banco c’è Giovanni Di Palma, che dopo anni trascorsi nell’edilizia si è “votato” allo street food. Il suo camper stile californiano sforna panini ma anche pastasciutta. Se siete a Terminillo o in transito sulla Salaria è facile che lo troviate parcheggiato pronto a servivi: a Giovanni è servito Vivaio per dare una svolta alla sua vita lavorativa e tentare un nuovo inizio. Con i migliori auguri di buon viaggio dalla Fondazione.
Vivaio è un incubatore di impresa aperto a Rieti, nella centralissima piazza Vittorio Emanuele II, tre giorni alla settimana: il martedì e giovedì pomeriggio dalle 14,30 alle 18,30 e il mercoledì mattina dalle 9,30 alle 13,30. A chi si rivolge a Vivaio viene proposto un percorso che prevede l’analisi di mercato nel settore di impresa prescelto, la redazione di un business plan, la ricerca di risorse economiche attingendo ai bandi attivi su scala nazionale e regionale, la ricerca dei locali, l’assistenza in tutti gli adempimenti amministrativi e fiscali e infine l’uso professionale della rete e dei social per la ricerca di clienti.
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