Ennesimo appuntamento con la confermatissima rubrica settimanale di RietiLife “Paese che vai” che, curata dalla nostra Martina Grillotti, punta a far conoscere, ai reatini e non, i nostri comuni. 73 bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. RietiLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected]
(di Martina Grillotti) Quella a Forano è una visita imperdibile con un paesaggio mozzafiato tra il Tevere e Monte Soratte, tante bellezze storiche e tantissimo da scoprire.
DOVE SI TROVA? – Forano gode di un paesaggio unico, caratterizzato dal lento passaggio del Tevere e dalla silente sagoma del Monte Soratte. Sorge a 218 metri sul livello del mare e si espande, con i suoi 3180 abitanti, su una superficie di 43,23 km quadrati. A presentare il comune è il sindaco, Marco Cortella: “Forano è il nono comune della provincia per dimensione demografica conta circa 3180 abitanti. Ha una frazione Gavignano dove insiste un meraviglioso borgo medievale con un arco antico del 1300 circa. A Forano oltre ad insistere notevoli bellezze storico/architettoniche come il palazzo Strozzi, ora di proprietà della famiglia Liturri, risalente all’epoca medievale, vi sono la chieda di San Sebastiano, il nostro patrono, la bella cattedrale della SS.Trinità e, una sola nella provincia, la chiesa della comunità evangelica valdese edificata a fine 1800. Il paese offre, oltre al meraviglioso affaccio sul Tevere, notevoli pregi e bellezze naturalistiche come i bei parchi di Colleromano e di valle Mentucci. Nella nostra comunità sono presenti molti servizi culturali come il teatro, la biblioteca, banda musicale comunale Bruto Giannini, e banda musicale di Gavignano, centro anziani, scuole di ogni ordine e grado ristrutturate dall’asilo nido alla secondaria di primo grado, molte attività commerciali, impianti sportivi comprensivi campo da tennis e calcetto due campi di calcio di cui uno in erba sintetica e il meraviglioso velodromo comunale ora in piena attività. È evidente che per i piccoli comuni è sempre più difficile andare avanti ed anche fare il sindaco è ormai un impegno pressante ed a volte pericoloso per le innumerevoli responsabilità, dotazioni organiche ridotte all’osso ed il legislatore che spesso non è attento agli enti locali, che sono invece le uniche risorse sul territorio a servizio dei cittadini”.
QUANDO NASCE? – Già intorno al primo millennio a.C. esistevano sul territorio diversi nuclei abitativi costituiti da semplici capanne occupate da gruppi di persone legate da vincoli di parentela e dedite alla pastorizia. Dopo la conquista della Sabina da parte del console M. C. Dentato nel 289 a.C., Forano divenne sede di diverse ville di proprietà delle nobili famiglie romane: la Gens Orania, la Gens Cocceia, la Gens Porcia, la Gens Brictia, la Gens Paccia e la Gens Furia (da cui deriverà il toponimo Forano). Con la caduta dell’Impero Romano e le prime invasioni barbariche, la zona fu devastata e fu soggetta a un progressivo spopolamento. Gradualmente gli abitanti superstiti si raggrupparono in “Casalia” intorno ai resti della Villa dei Furia, sul Colle San Bartolomeo, costruendo una chiesa dedicata al Santo e dando origine al Fundus Furiano nel 786. In questo periodo nascono anche i villaggi di Pacciano e quello di Gabignano, da cui avrà origine la Frazione di Gavignano. Nella seconda metà del 900 d.C. vengono edificati i Castelli di Forano, intorno al palazzo baronale, di Collenero, di Gufi e di Gavignano. Intorno al 1200 il castello di Gufi si spopola per l’assalto di altri castelli vicini. Dopo il dominio dell’Abbazia di Farfa e quello dei diversi signorotti del tempo, Forano divenne Libero Comune nel 1262, per passare poi ai Sant’Eustachio nel 1308, ai Savelli nel 1400 e infine alla famiglia Strozzi nel 1599, sotto la quale attraversò un periodo di grande benessere. Luigi Strozzi, in particolare, ristrutturò la piazza e il palazzo baronale ed eresse la Chiesa della Santissima Trinità disegnando il moderno assetto urbanistico del paese. Tra il 1880 e il 1890, la proprietà del ducato di Forano venne ceduto ai Sauve, secondo la tradizione a seguito di una vincita al gioco. Il Palazzo, testimone imponente della storia di questo paese, è oggi proprietà della locale famiglia Liturri.
COSA VEDERE? – Si affacciano sulla piazza principale del centro storico le strutture barocche del 1600 della Chiesa SS. Trinità e del Palazzo Sauve. Degna di attenzione è in particolare la S.S. Trinità, che il Duca Luigi Strozzi donò alla Comunità nel 1682, con facciata di mattoni a vista, un portale d’ingresso con stipiti e architrave sormontato da un timpano curvilineo. Nel centro storico, non si può non notare anche il bel portale in marmo, con colonne per stipiti, sormontato da bugnato, testimonia l’antichità dell’edificio vicino al Palazzo Ducale (XVIII sec); quest’ultimo fu costruito dalla famiglia Strozzi sui ruderi di un’antica rocca, nucleo inziale dell’insediamento foranese. La presenza imponente del Palazzo Ducale e la sua altezza dominano sulla bellezza degli scorci del centro storico e del paesaggio circostante. Gli scenari più interessanti s’incontrano nella Forano Vecchia proprio dietro il Palazzo Ducale. Uscendo dal paese incontriamo il Viale, denominato “il passeggio”, lì troviamo la Chiesa Evangelica Valdese, tempio inaugurato nel 1894 dal foranese Luigi Angelini e la chiesa del patrono San Sebastiano. Quest’ultima porta con sé una storia interessante, sembrerebbe infatti che la chiesa attuale venne edificata nel 1627, e quindi sotto il dominio della famiglia Strozzi, in sostituzione di quella rurale già preesistente a Colle Nero e probabilmente edificata per volontà di Paolo Savelli, signore di Forano, a cui si deve l’introduzione in Sabina del culto del Santo guerriero. Altri fanno risalire le prime testimonianze scritte al 1524 fornendo anche una descrizione dell’edificio sacro così come risulta da un documento del 1574: la chiesa, di modeste dimensioni era più corta e bassa dell’attuale e conservava al suo interno tre altari di cui il maggiore dedicato alla Vergine, quello a sinistra consacrato a San Sebastiano e quello a destra all’Epifania. La chiesa, così come la conosciamo oggi venne costruita a spese della popolazione e fu successivamente ampliata e restaurata nel 1710 per volere di Don Stazio Simeoni, cittadino e sacerdote di Forano che contribuì anche economicamente alla realizzazione dei lavori. Si demolisce quindi la parte anteriore della chiesa e si configura la nuova struttura dell’edificio innalzando una nuova copertura ed allungando la navata di oltre tre metri. Il soffitto a lacunari era decorato da affreschi le cui scene ricordavano ai fedeli il martirio del Santo. Nel 1712, sempre per volere di don Simeoni, vennero piantate due file di gelsi che da Piazza Garibaldi (all’epoca Piazza del Gioco) accompagnavano i foranesi fino alla chiesa di San Sebastiano lungo il viale del passeggio. Il tetto e il soffitto della chiesa crollarono nel 1900. L’ultimo restauro risale a circa 40 anni fa ad opera di don Giuseppe Ferrante.
QUALI SONO I PRINCIPALI APPUNTAMENTI? – “Ci sono molti eventi socioculturali e religiosi – racconta ancora il sindaco – come la storica sveglia in onore del Patrono il 20 gennaio, la storica sagra della pastasciutta e le meravigliose feste agostane organizzate da una comunità giovanile con il sostegno della parrocchia, ed anche ormai la ricorrente festa del cacciatore. Quest’anno credo non si potranno svolgere, ma è auspicabile essere ottimisti per il futuro”. La sveglia di cui ci parla il sindaco segna l’inizio all’alba del 20 gennaio di ogni anno dei tradizionali festeggiamenti dedicati a San Sebastiano: la processione sacra percorre le vie del paese accompagnata dalla musica di molti dei componenti della banda locale per invitare gli abitanti a lasciare le loro case ed unirsi alla festa. La sveglia si conclude con una colazione all’aperto offerta a tutti i partecipanti dal Comitato promotore. La storica sagra della pastasciutta invece, arrivata lo scorso anno alla 47esima edizione, si svolge intorno alla metà di agosto ed è un modo per assaporare i gusti della tradizione locale. Non meno importante è, nella seconda quindicina d’agosto, l’organizzazione delle feste agostane, eventi culturali con spettacoli e musica dal vivo che accompagnano il paese da Ferragosto verso la fine del mese.