“Offensiva e sconclusionata la risposta del presidente della Fondazione Varrone Antonio D’Onofrio, sull’operazione salvataggio dell’università di Rieti. Invece di rispondere in modo chiaro alle istanze di studenti, lavoratori e famiglie che guardano con attenzione a quanto sta accadendo alla Sabina Universitas, il Presidente romano pronuncia frasi fuori tema e senza fondamento”: lo scrive Ugl Rieti.
“E allora come Ugl cercheremo di essere ancora più puntuali su quanto scritto. E’ fuori luogo tacciare il sindacato Ugl Scuola e Università di razzismo perché affermiamo che non possono essere dirigenti pro tempore di Lecce o di Roma, calati dall’alto sulla nostra provincia, a decidere sulle sorti del patrimonio universitario reatino. D’Onofrio prende un granchio al quadrato in quanto la sottoscritta è reatina per parte di padre e salentina per parte di madre. Il ragionamento era: ‘Provi un politico di fuori a depotenziare l’università del Salento, a chiudere la Camera di Commercio di Lecce o a commissariare il Consorzio Industriale del Sud Puglia. Stesso ragionamento per Roma e i suoi asset culturali e industriali. Io e l’Ugl difenderemo fino alla fine gli enti e i presidi del territorio reatino che da qualche anno a questa parte sono diventati terra di conquista. Un manager reatino ha sicuramente, nei confronti della propria terra, una sensibilità ed un senso di appartenenza molto più alti rispetto a un cda che a Rieti è solo di passaggio. Non faccia finta di non capire, buttandola in caciara. Noi, come Ugl, piuttosto, ci aspettavamo la presentazione di un piano di potenziamento del Polo Universitario di Rieti e non la minaccia del tipo “o cosi’ o chiudiamo tutto’. E’ la città in primis a non gradire queste prepotenze che impoveriscono ulteriormente il nostro tessuto siciale. Caro D’Onofrio, giocare sull’enorme liquidità finanziaria che detiene la Fondazione di contro alle povere casse di Comune e Provincia di Rieti è un atto di bassa democrazia. Dimostri di essere utile al territorio e al di sopra delle parti” conclude Ugl.
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