La Redazione di RietiLife riceve una lettera da Irfan Pengili che denuncia il disagio che il suo centro estivo vive da più da un po’ di tempo. A sua detta, a causa del Comune, il suo centro estivo e un altro devono “condividere” alcuni spazi, in contrasto con quanto vogliono le line guida anti-covid e in contrasto con gli accordi presi dalla sua società sportiva. RietiLife è a disposizione dei soggetti coinvolti nella segnalazione per le repliche del caso: [email protected]
“Nel tempo del covid-19, due centri estivi nella stessa scuola. Tutto questo succede solo a Rieti. Sono Irfan Pengili, presidente dello Sporting Rieti, società dilettantistica che per il settimo anno consecutivo organizza un centro estivo per bambini dai 3 ai 12 anni – scrive Pengili – Tutto ciò si è svolto negli ultimi anni nella scuola elementare Falcone-Borsellino di Piazza Tevere, dove la nostra associazione offre gratuitamente un servizio a favore degli alunni della medesima scuola. Alla presenza di 2 insegnanti delle scienze motorie da noi incaricati, permettiamo lo svolgimento adeguato delle attività motorie in questa struttura. Tutto ciò viene apprezzato dalle famiglie dei bambini ma soprattutto dagli insegnanti e dalla dirigente scolastica. Da 2 anni, in accordo con la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Giovanni Pascoli, la dottoressa Paola Giagnoli, in cambio del nostro servizio all’interno della scuola di Piazza Tevere, la nostra società ha la possibilità di realizzare il centro estivo Happy Summer all’interno della scuola, utilizzando sia le aule sia il giardino all’esterno per le varie attività. Quest’anno, nonostante il periodo di pandemia che stiamo attraversando, il Comune di Rieti per volontà politica, ha concesso ad un altro centro estivo di utilizzare spazi della scuola. Concessione che non permette assolutamente lo svolgimento sereno dell’attività nel rispetto delle nuove linee guida del protocollo attuativo del Governo. Evidentemente la volontà politica dei rappresentanti dell’Amministrazione Comunale non vuole rispettare la legge”.
“Abbiamo inoltrato al Comune di Rieti sin dal 15 Aprile 2020 la richiesta per poter svolgere la nostra attività nella scuola come centro estivo. Abbiamo ripetuto la richiesta il 29 Aprile 2020 via pec ed 16 giugno 2020 abbiamo presentato il nostro progetto secondo tutte le linee guida del protocollo attuativo per i centri estivi – racconta ancora Pengili – Abbiamo ricevuto le chiavi della scuola solo sabato mattina 20 giugno 2020 alle 10:00 mentre 22 giugno 2020 sarebbe dovuto iniziare il centro estivo. Facciamo presente che le condizioni della scuola erano molto precarie, sia per quanto riguarda le aule, sia per palestra, bagni ma soprattutto il giardino della stessa scuola. In un giorno e mezzo, A SPESE NOSTRE, abbiamo pulito tutto, fatto la sanificazione degli ambienti in cui si doveva svolgere la nostra attività e il 22 giugno alle 7:30 abbiamo iniziato il centro estivo”.
“Da quel giorno e fino al 25 giugno la nostra società non ha potuto avere nessuna determina dell’ufficio predisposto, nonostante le chiavi della scuola fossero state consegnate: strano no? Nei giorni scorsi molti rappresentanti dell’ufficio tecnico e dei servizi sociali del Comune sono venuti a scuola per un sopralluogo, come se fino al 22 giugno nessuno potesse fare il niente. Bell’organizzazione. Addirittura per mettere in difficoltà il nostro centro estivo, si sono inventati la necessità di aprire un cantiere per iniziare i lavori di manutenzione del tetto della scuola. Ogni volta la presenza dei rappresentanti del Comune crea complicazioni piuttosto che risolvere i problemi. Ma il problema è stato creato proprio dal Comune, nel momento in cui è stato concesso all’altro centro estivo l’accesso alla palestra mentre noi avevamo già fatto la richiesta due mesi prima e considerando anche il fatto che negli anni scorsi abbiamo svolto noi la nostra attività nella scuola di Piazza Tevere. A quanto pare l’assessore al Bilancio e Ambiente del Comune di Rieti (Claudio Valentini, ndr) può fare tutto ciò che vuole, anche oltre le sue competenze. Sono stati messi a conoscenza di questa situazione surreale anche il sindaco e il vice sindaco di Rieti, ma nessuno di loro ha risposto alle nostre richieste” dice il tecnico e docente di eduzione fisica.
“Attraverso questa lettera vorrei sensibilizzare l’opinione pubblica per far capire in alcuni casi di cos’è capace la politica. Ognuno si assuma le proprie responsabilità per risolvere definitivamente questa situazione creata solo dal Comune e non per colpa dei due centri estivi coinvolti” conclude Irfan Pengili.
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Foto: RietiLife ©