La Fondazione Varrone archivia il 2019 con un bilancio nettamente positivo, con un avanzo di esercizio di 3.220.065 euro a fronte di entrate finanziarie pari a 5.386.698 euro. 117 le richieste di contributo accolte su 177 presentate; 2.029.756 euro i fondi deliberati a vantaggio del territorio per progetti propri e di terzi. La fetta più ampia è andata al settore Istruzione (545.562 euro), seguito da Volontariato (457.379 euro), Arte, attività e beni culturali (439.378 euro), Sviluppo locale (382.428 euro), Attività sportive (160 mila euro) e Salute pubblica (45.000 euro). A chiusura del bilancio il patrimonio netto della Fondazione ammonta a 108.879.249 euro.
Il consuntivo, il primo interamente riferibile all’attuale governance, è stato varato dal consiglio di amministrazione il 4 giugno scorso ed è stato approvato dal consiglio d’indirizzo ieri pomeriggio. Il presidente Antonio D’Onofrio parla di “un risultato lusinghiero, che ci rassicura sulla capacità della Fondazione di produrre una redditività adeguata a raggiungere gli obiettivi e a sostenere progetti di medio termine e allo stesso tempo ad alimentare le riserve destinate ad assicurare la stabilità erogativa di lungo periodo”. Con lo scoppio della pandemia, la Fondazione ha saputo rivedere rapidamente obiettivi e priorità stanziando tra marzo e maggio circa 400 mila euro a sostegno delle strutture sanitarie, della scuola e del volontariato per far fronte alle crescenti necessità delle famiglie e delle fasce più fragili della popolazione. Nel corso della seduta di ieri, il consiglio di indirizzo ha provveduto anche ad eleggere il nuovo componente designato dalle Comunità Montane del reatino: si tratta del professor Renato Romano Renzi, dirigente scolastico, già sindaco di Vacone tra il 1994 e il 2009, in rappresentanza del settore Sviluppo locale.
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