La metà delle imprese romane si aspetta un generale impoverimento della città. E’ quanto emerge dall’ottava rilevazione realizzata dall’Osservatorio predisposto dalla Camera di Commercio di Roma. Un report sull’impatto che ha avuto la pandemia sul tessuto imprenditoriale della Capitale e della provincia. Il 30% delle aziende teme una riduzione permanente dei flussi turistici e per un’impresa su tre, ci sarà una diversa organizzazione del lavoro, con un maggiore utilizzo delle piattaforme digitali.
“Emerge un quadro di totale sfiducia delle imprese presenti sul nostro territorio – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – Gli imprenditori devono essere sostenuti con liquidità immediata e azioni di supporto concrete. Si va incontro ad una drastica chiusura di esercizi commerciali e di conseguenza ad un impoverimento della città”.
Dall’analisi del sentiment degli imprenditori emerge, inoltre, che per il 60% delle imprese, la caduta dei consumi e il forte aumento del debito pubblico, rappresentano i principali cambiamenti determinati dall’emergenza sanitaria. Accanto a questi c’è la percentuale, quasi analoga, del 57,5% delle imprese, che teme quale principale cambiamento la riduzione degli esercizi commerciali. Un dato, quello relativo alla caduta dei consumi determinato dall’emergenza Coronavirus, riscontrato anche nelle elaborazioni Coldiretti su dati Istat. Stando a tale elaborazione, che prende in esame il mese di aprile 2020, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ad aumentare le vendite sono solo i beni alimentari, che registrano una crescita del 6,1%.
“E’ indispensabile bloccare le speculazioni, stabilendo i prezzi dei beni di prima necessità – aggiunge Granieri – a tutela dei consumatori e allo stesso tempo degli agricoltoriper consentire a questi ultimi di continuare a produrre difendendo il Made in Italy”. Agricoltori che vanno sostenuti in un momento in cui quasi 4 aziende agricole su 10, ovvero il 37%, secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, registrano un drastico calo dell’attività.
A tutto questo vanno ad aggiungersi i costi relativi alla sanificazione. Il 44,7% delle imprese, secondo la Camera del Commercio di Roma, lamenta maggiori costi per rispettare le nuove misure di sicurezza. Il 22,6% delle aziende indica, inoltre, una riduzione della clientela per rispettare le norme di distanziamento e solo il 20% pensa che non ci saranno cambiamenti significativi.
“Paure che vanno affrontate e superate insieme – conclude il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – con risposte concrete: quali la sburocratizzazione e un immediato accesso al credito. Queste imprese hanno bisogno di liquidità per guardare avanti e sostenere nell’immediato, non solo le ingenti perdite determinate dal lockdown, ma anche le spese necessarie ad affrontare le riaperture, che richiedono sanificazioni e l’attuazione di nuovi strumenti, tali da garantire il distanziamento e l’adeguamento delle strutture. Senza dimenticare i fondi necessari per favorire l’innovazione tecnologica, che sarà indispensabile per affrontare questa nuova fase”. ?
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