Si è svolto oggi il previsto incontro da remoto tra il Ministero dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali sul Piano per la ripresa delle attività didattiche a settembre. “Un Piano lacunoso – è il commento dello Snals-Confsal – che non appare adeguato alle numerosissime questioni aperte da una situazione così delicata. Non basta fare appello genericamente all’autonomia scolastica come soluzione di tutti i problemi – ha dichiarato Luciano isceri- in assenza di revisione di norme contrattuali e di dispositivi amministrativi che modifichino gli assetti organizzativi delle scuole, e soprattutto senza un adeguamento degli organici”.
Ma le criticità sono molteplici, secondo lo Snals. Mancano indicazioni chiare sulla modifica del tempo scuola e sulla garanzia degli spazi necessari ad assicurare il distanziamento. Così come manca qualsiasi riferimento alla necessità di rivedere la responsabilità delle scuole e dei dirigenti scolastici nel caso di contagi. Scarse le garanzie per la salute dei docenti soprattutto nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, dove insegnanti molto spesso appartenenti ad una fascia d’età a rischio verranno a contatto con studenti dai 3 ai 13 anni. In caso di emergenza, inoltre, il piano prevede anche di tenere lezioni in presenza ai figli del personale sanitario e delle forze dell’ordine. Ma contemporaneamente i docenti saranno impegnati con la Didattica a Distanza. Una palese incongruenza.
“La DaD comporta una forma di impiego non prevista dalle attuali norme contrattuali –ha affermato Serafini – Non basta certo un piano condiviso a rimuovere tutte le limitazioni poste dall’attuale CCNL”. Anche per questo è necessario aprire una stagione contrattuale che insieme ai nuovi compiti e alle connesse responsabilità dei docenti ponga al centro il giusto riconoscimento economico del personale della scuola. Il Piano evidenzia anche un’insufficienza di risorse. “Secondo l’art 231 del DL 34, il cosiddetto Decreto Legge Rilancio – ha ricordato Isceri – le scuole dovrebbero provvedere tra l’altro all’igienizzazione, alle sanificazioni, all’acquisto di dispositivi di protezione individuale, dispositivi informatici e piattaforme. Si diano invece risorse cospicue agli enti locali, finalizzate a modernizzare gli edifici scolastici, evitando di limitare gli interventi a piccoli rappezzi”. “Il Governo ha stanziato 3 miliardi di euro per l’Alitalia, destinando solo la terza parte alla scuola per fronteggiare l’emergenza sanitaria, occorre – secondo lo SNALS – un piano di investimenti nell’edilizia scolastica in grado di portare, con interventi specifici e selettivi di ristrutturazione, alla creazione di spazi scolastici migliori e più ampi”.
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