“Non ho potuto fare a meno di avvertire un certo nervosismo nelle parole del Presidente Turina ai miei interrogativi posti per capire le modalità assunzionali seguite da Aps Spa“: lo scrive il consigliere comunale del gruppo misto, Andrea Sebastiani.
“La delicatezza dell’argomento penso che richieda meno forme di autocelebrazione e più analisi oggettiva rispetto alle problematiche sollevate da Sindaci, Consiglieri e utenti. Consiglio al Presidente Turina uno sforzo per porsi in ‘modalità ascolto’ nei confronti di chi esercita un ruolo istituzionale o è obbligato a sostenere i costi del servizio, anche mettendo in discussione, se ce ne fosse bisogno, l’operato della Sua azienda con il solo fine di migliorarne quanto più possibile l’azione svolta nell’esclusivo interesse della comunità. Proprio in tal senso erano volte le osservazioni poste dal sottoscritto in primis in merito alle tariffe, successivamente ad alcune criticità riscontrate nei bandi pubblicati da Aps per l’assunzione di nuovo personale dipendente” continua Sebastiani.
“Nulla più di un invito generalizzato a prendere atto di quanto indicato nei bandi, analizzarne il contenuto e trarne le opportune considerazioni. I criteri imposti dalla normativa vigente in materia di assunzione di personale nelle società c.d. in house non sono un capriccio bensì un obbligo normativo che in un ordinamento giuridico che sancisce la gerarchia delle fonti non potrà mai essere superato da un regolamento o altro. Di cui, peraltro, mai ne è stata negata l’esistenza. Dalle dichiarazioni del Presidente continuo a non comprendere come attribuire quale titolo preferenziale “l’aver prestato attività lavorativa svolta, anche in forza di contratti di lavoro flessibile” possa garantire imparzialità e parità di trattamento, privilegiando senza ombra di dubbio chi si è ritrovato già a prestare servizio in Aps. La domanda resta la stessa: come è pensabile garantire il rispetto del principio di imparzialità laddove ci si trovi nelle condizioni di affrontare una selezione in cui viene privilegiato chi ha avuto accesso all’interno di un’azienda pubblica come Aps senza aver affrontato “in origine” una procedura competitiva aperta a tutti e che ha, pertanto, maturato esperienza grazie ad una formazione prestata dallo stesso datore di lavoro?” continua Sebastiani.
“Questo, nel merito, l’interrogativo posto tenendo ben presente che migliaia di disoccupati, diplomati e laureati, che non hanno il ‘Santo in Paradiso’ (leggasi fortuna) hanno il diritto di scattare dagli stessi blocchi di partenza, gareggiando a pari merito con tutti coloro che partecipano alla corsa per le assunzioni. Ed infine, per quali motivi non si sia fino ad ora rispettato il protocollo d’intesa tra la Provincia di Rieti e l’allora nascente Aps per attingere nel bacino degli ex lavoratori di Risorse Sabine?” conclude il consigliere comunale Andrea Sebastiani.
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