“Ho inviato, per via pec, una mozione al Sindaco di Greccio per dare applicazione ai Progetti utili alla collettività per i percettori del reddito di cittadinanza. Credo sia ora che i comuni diano seguito a quanto previsto dal D.L. n. 4/2019, convertito con modificazioni in L. n. 26/2019, all’art. 4, co. 15 il quale prevede che i beneficiari del Reddito di Cittadinanza sono tenuti ad offrire nell’ambito del Patto per il lavoro e del Patto per l’inclusione sociale la propria disponibilità a partecipare a progetti utili alla collettività”: lo dice Simone Miccadei, consigliere di Italia Viva a Greccio.
“A tal fine è utile ricordare che il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, in data 22 ottobre 2019, ha firmato ed emanato il decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali sulla definizione delle forme, delle caratteristiche e delle modalità di attuazione dei Progetti Utili alla Collettività ed è dovere di ogni Amministrazione comunale programmare lo sviluppo sociale del proprio territorio. I percettori del Reddito di Cittadinanza dovranno, a pena di revoca ‘dell’assegno mensile’, dare disponibilità per almeno 8 ore settimanali e fino ad un massimo di 16, a svolgere attività non retribuite negli ambiti sociale, culturale, ambientale, artistico, formativo e di tutela dei beni comuni, il tutto al fine di costruire una comunità migliore da una parte e dare dignità alle persone fino a che non verranno inserite nel mondo del lavoro” dice Miccadei.
“In un momento delicato come quello che stiamo vivendo, a causa del coronavirus i percettori del reddito di cittadinanza potranno ad esempio aiutare gli operatori che forniscono assistenza domiciliare alle persone anziane, fare da supporto a chi si occupa della manutenzione del verde pubblico o collaborare da settembre con il personale scolastico per regolare i flussi in entrata e uscita dalle scuole delle alunne e degli alunni” dice Miccadei.
“A differenza dei lavoratori socialmente utili impiegati in passato dalle amministrazioni per supplire alle perenni carenze di personale e avere serbatoi di voti utili all’occorrenza, in questo caso i percettori del reddito non potranno svolgere attività in sostituzione di personale dipendente dall’ente pubblico proponente o dall’ente gestore nel caso di esternalizzazione di servizi, né potranno sostituire lavoratori assenti a causa di malattia, congedi parentali, ferie e altri istituti, né essere impiegati per sopperire a temporanee esigenze di organico in determinati periodi di particolare intensità di lavoro. Attuare quanto previsto dall’attuale Governo, dipenderà dalla serietà delle singole amministrazioni comunali che potranno e dovranno impiegare queste persone per lavori veramente utili alla collettività. Non permettere ai percettori del reddito di cittadinanza di rendersi utili alla collettività da parte dei comuni è un segnale di poca attenzione sia per i percettori che per tutti i cittadini. Dopo il Comune di Greccio mi aspetto che anche il comune di Rieti dia attuazione al patto per l’inclusione sociale per essere d’esempio come capoluogo a tutti i comuni della nostra provincia” conclude Miccadei.
Foto: RietiLife ©