“Non c’è tempo da perdere. E’ sufficiente guardare il calendario, per rendersi conto che Settembre è già arrivato, ed il ritorno alla vera normalità, lo testeremo proprio sul terreno della Scuola. Non possiamo e non dobbiamo, farci trovare impreparati”: lo scrive il consigliere provinciale Alessio Angelucci.
“Troppe volte, dal sisma all’attuale emergenza sanitaria, i proclami, hanno sostituito i fatti; troppe volte, studenti e lavoratori, sono stati sacrificati sull’altare della propaganda. Allora anche il mio commento vuole essere secco e diretto per arrivare subito al punto: cosa intende fare la Provincia, per garantire una riapertura sostenibile?Abbiamo ascoltato, nell’apposita commissione del 5 Giugno c.a., le parole dell’On. Refrigeri che chiaramente sono andate nella direzione di un piena disponibilità ad accogliere qualunque proposta di buon senso, con la volontà di coinvolgere anche il Governo, in tempi rapidissimi; un’opportunità che merita le migliori attenzioni. Continuo a ribadire allora la necessità di una moratoria almeno decennale, sui numeri per l’autonomia scolastica, un decennio che dovrà servire a buona parte della provincia per essere ricostruita, allo Stato per adeguare i collegamenti, ai Comuni per poter rivedere tutte le politiche scolastiche e alle scuole per poter riprogrammare la propria offerta formativa” dice Angelucci.
“Solo così, a mio avviso, potremo lavorare con la necessaria serenità, solo così potremo dire, di far onore alla salvaguardia della scuola pubblica. Così come andrebbe anche stimolata la possibilità di utilizzare gli edifici scolastici, ormai in disuso, presenti nei tanti borghi che compongono la nostra Provincia. Sul Capoluogo (per ciò che attiene anche la competenza del Comune), occorre verificare la possibilità di creare “cittadelle dell’Istruzione” nella zona artigianale, avendo massima cura di verificare che non siano compromesse dall’inquinamento. L’emergenza covid fa infatti tornare di stringente attualità, la necessità di creare strutture di “svuotamento” in previsione dei lavori post-sisma che interesseranno diversi istituti. Mi rendo conto che per fare tutto ciò, serviranno delle deroghe sulle attuali norme, ma è esattamente quello che andrebbe chiesto a gran voce: deroghe! Deroghe su tutto ciò che fino ad oggi ha ingessato anche le migliori proposte; non possiamo morire di burocrazia. La Scuola è Vita e la Vita si forma nella Scuola” conclude.
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