(ch.di.) Ore 12 di lunedì 8 giugno. Si scrive qui il destino del Rieti, dopo tante incertezze, dubbi, proposte, ipotesi. Il Consiglio Figc sancirà – dopo aver deciso di far ripartire Serie A e B donando loro date certe – anche la formula e la data della ripartenza (obbligata, nonostante la maggioranza della terza Serie non dicesse di non farcela a ripartire) – della Serie C, per la quale ora c’è solo una ipotesi.
Quale è l’ipotesi? Ripartenza il 28 giugno con la Coppa (gara secca tra Juventus U23 e Ternan) e a seguire le altre sfide. Prime tre dei gironi promosse in B (Reggina, Vicenza, Monza), playoff (volontari) per le aventi diritto, playout (ci sarebbero solo nel girone A e B) e retrocessione in D delle ultime oltre alle squadre con distacchi di 8 punti. Rieti incluso.
Lo scenario finora più caldo condanna il Rieti, che tuttavia in queste settimane – così come il resto delle “trombate” – ha lavorato affinché almeno si potesse giocare un playout “allargato” a tutti, cioè anche alle ultime e a chi ha un distacco, utile da regolamento alla retrocessione. Come anticipammo qualche giorno fa, anche questo creerà polemica, così come lo ha creato – non poco – la decisione di non bloccare le retrocessioni, come invece l’assemblea di Lega aveva sancito. Un dietrofront per avere meno ricorsi sportivi, meno grane e tempi più stretti. Cosa ne sarà dunque del Rieti? La retrocessione sembra dietro l’angolo e solo un colpo di scena può salvarlo. Un colpo di scena che, appunto, può esserci solo domani con l’apertura a un playout che includa anche le ultime (quale è il Rieti, cenerentola del girone C con 8 turni di regular season da giocare). Il presidente della C, Francesco Ghirelli in tutti questi giorni è restato silente, nella marea di tumulti che la C (un calderone di 60 squadre) ha come sempre alimentato (sintomo che forse, qualcosa va cambiato).
Anche nel Rieti si è lavorato a fari spenti. Ipotizzando un futuro che nella migliore delle ipotesi può ancora mantenere la C con un playout e nella peggiore rivedrebbe lo Scopigno in D dopo due stagioni. Aprendo, di nuovo, lo scenario della proprietà del club e, dunque, di un destino tutto da scrivere.
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